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“Tagliare di circa 250 milioni di euro in due anni il bilancio della Regione significa di fatto azzerare l’autonomia dell’ente, cancellando totalmente le risorse per settori fondamentali come il trasporto pubblico, l’edilizia residenziale, interventi per viabilità e difesa del suolo”. È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel corso di una conferenza stampa, presenti tutti gli assessori regionali, in cui è stato illustrato l’impatto della manovra finanziaria del governo sull’Umbria. “Un impatto devastante – ha affermato Marini – che, contrariamente a quanto si vuol far credere, non agisce su sprechi e inefficienze, ma sui servizi al cittadino. Ad esempio, con questi tagli, la Regione non avrebbe più un centesimo per finanziarie il trasporto pubblico, per pagare i contratti di servizi con FCU e Trenitalia e, quindi, pagare il servizio ferroviario per i pendolari. Si azzera, inoltre, il fondo per l’edilizia residenziale pubblica e, paradossalmente, annullando così non futuri investimenti, ma risorse necessarie al pagamento di mutui contratti e che sono serviti per costruire alloggi di edilizia residenziale”. “Di fatto si torna a prima ancora della riforma del Titolo V della Costituzione – ha aggiunto - che ha riconosciuto alle Regioni funzioni esclusive in varie materie. Una manovra non sostenibile tecnicamente, oltre che politicamente, perché di fatto alle Regioni restano quelle funzioni, ma vengono tolte le risorse. Un paradosso incredibile e che in poche parole vuol dire seppellire il federalismo”. “L’Umbria, come tutte le altre Regioni – ha detto la presidente Marini - intende fare la propria parte, ma non è accettabile che il 50 per cento del peso della manovra venga scaricato sulle regioni. Ciò è profondamente iniquo. Per questo, all’unanimità, abbiamo chiesto un incontro urgente al Presidente del Consiglio per un confronto serio che miri ad emendare il più possibile questa manovra.” “Lunedì prossimo, nella riunione della Giunta regionale – ha anticipato la presidente Marini - porteremo un nostro primo progetto di riorganizzazione e razionalizzazione delle spese di funzionamento generale sia dell’amministrazione regionale, che delle stesse agenzie regionali e presto dovremo anche ragionare su una riforma strutturale della pubblica amministrazione regionale”. Condividi