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«Non è la soluzione del problema. Certo, se un ultrà va in giro con un coltello e colpisce un’altra persona non è uno normale, non sta bene: ma non sta bene neanche un poliziotto che prende a calci un ragazzo solo perché ha una maglietta rossa. Allora ci vorrebbe pure la tessera del poliziotto. Non ho visto nessuno scandalo dopo quello che è successo a quel ragazzo e non c’è stato nessun comunicato come dopo la mia dedica per una persona scomparsa. Con la tessera non vivremo più un pomeriggio come quello di Verona con venticinquemila tifosi al seguito. Non trovo giusto schedare un tifoso prima che lanci un fumogeno o un sasso. La tifoseria della Roma, negli ultimi tempi, è stata nel complesso serena. Ma se schediamo i nostri tifosi e in diecimila vanno a Napoli, le tensioni e il rischio di incidenti restano. Il calcio italiano è ostaggio di tante cose, di molti interessi: delle tv, degli sponsor. Anche degli ultrà. Ma gli ultrà, cioè i tifosi dico, sono la parte positiva. E importante del calcio». Condividi