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PERUGIA - Una particolare caratteristica tecnologica del computer di Amanda Knox ha impedito all'esperto nominato dal gip di Perugia di recuperare il contenuto dell'hard disk danneggiato da uno choc elettrico come quelli dei pc di Raffale Sollecito e Meredith Kercher per i quali è stato invece possibile clonare i file memorizzati. A spiegarlo è stato oggi Marco Angelucci, consulente della difesa della studentessa di Seattle, al termine dell'udienza davanti al gip. “La casa costruttrice del computer della Knox - ha detto Angelucci - usa un componente che permette la calibrazione della lettura e della scrittura. Essendo stato danneggiato e trovandosi sulla scheda elettronica non si può recuperare il contenuto dell'hard disk”. Riguardo al danneggiamento dei tre dischi rigidi, il consulente della difesa della studentessa statunitense ha sostenuto che “può essere provocato da varie cause ma siamo solo nel campo delle ipotesi”. Nella relazione del perito nominato dal gip, Massimo Bernaschi del Cnr, ha spiegato che le schede “hanno sicuramente subito uno choc elettrico” e non appaiono danneggiate fisicamente. “Allo stato attuale - ha sottolineato l'esperto - non risulta nessuna indicazione di danneggiamento intenzionale”. Condividi