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ROMA - Momenti difficili per Cristina Buonacucina, caporale ferita ieri in Afghanistan dalla bomba che ha ucciso due suoi compagni. La notte scorsa e' stata trasferita nell'ospedale americano di Ramstein, altamente specializzato nelle cure per i feriti di guerra. Nel pomeriggio ha subito un delicato intervento durato diverse ore. Non e' in pericolo di vita. I familiari non le hanno ancora potuto parlare ed il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, si e' augurato che possa tornare presto in Italia. Fin dall'inizio erano parse serie le ferite riportate dalla soldatessa ventisettenne di Foligno, radiofonista del Lince colpito dall'ordigno ad altissima potenza lungo la strada che portava a Bala Murghab: fratture ad entrambe le caviglie ed alla colonna vertebrale, contusione al fegato con versamento ematico. Dal luogo dell'attacco e' stata immediatamente portata in elicottero all'ospedale da campo spagnolo di Herat. Ma, viste le condizioni, e' stato poi deciso di trasferirla nel piu' attrezzato ospedale americano di Baghram, dove e' stata stabilizzata ed indotta in coma farmacologico, interrotto per un breve periodo per verificare le sue reazioni. Che sono state positive, e' riuscita infatti a muovere sia le gambe che le braccia. I medici hanno poi deciso di approfittare della partenza di un aereo ospedale specializzato negli sgomberi sanitari per portarla nella base di Rmastein dove e' arrivata in mattinata. Nel pomeriggio il lungo e delicato intervento. ''Dell'equipe - ha riferito La Russa - fa parte un nostro neurochirurgo del Celio che, a intervento iniziato, si e' detto ottimista dicendo che ad una prima impressione la condizione e' migliore di quella che si potesse presumere. Speriamo che il caporale Buonacucina, la prima soldatessa italiana ferita in modo serio in missione, possa tornare al piu' presto in Italia''. E' giusto, ha aggiunto quindi il ministro, ''esprimere a lei e a tutte le donne militari un plus di vicinanza, affetto e solidarieta': loro stanno dimostrando al pari dei loro colleghi maschi, fortissima motivazione e dedizione totale''. Naturalmente da ieri mattina sono ore difficili anche per i familiari di Cristina, che stanno seguendo la situazione con apprensione dalla loro casa di Foligno, dove vengono costantemente informati dall'Esercito sulle condizioni della donna. In mattinata il padre del caporale, Giuseppe, infermiere all'ospedale di Foligno e il fratello Luca sono stati nuovamente raggiunti dal generale Celeste Rossi, che guida il comando militare Umbria. Al momento non e' prevista una loro partenza per la Germania. I familiari - secondo quanto si e' appreso - stanno vivendo la situazione con ansia, ma sono sono stati comunque rassicurati sul fatto che il trasferimento in Germania e' stato deciso a scopo precauzionale e che la loro congiunta non e' in pericolo di vita. Condividi