PERUGIA - Grande adesione per lo sciopero di 4 ore di tutto il personale della Ferrovia centrale umbra proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti, Orsa e Faisa Cisal per la giornata di oggi.
“Gli accordi devono essere rispettati”. Uniti nell’appello rivolto all’azienda e all’amministratore unico e, quindi, alla Regione Cristiano Tardioli e Marcello Orlandoni della Filt Cgil, Bruno Mancinelli della Fit Cisl, Alessandro Emili, Franco Montanari e Franco Cardinali della Uil trasporti, Maurizio Marsili dell’Orsa, Massimo Ciani e Antonio Cardinali tra le Rsu presenti. Nessun rappresentante della Faisa Cisal si è presentato all’incontro con gli organi di informazione.
“Lo scorso 4 maggio –hanno spiegato i segretari- l’amministratore unico dell’azienda Vannio Brozzi, presso la Prefettura di Perugia, ha fatto fallire miseramente il nostro tentativo di conciliazione in quanto, per l’ennesima volta, gli impegni sottoscritti –gli ultimi risalgono al 23 aprile scorso- sono stati disillusi”. Il riferimento delle organizzazioni sindacali è all’applicazione del contratto integrativo aziendale, previsto nel bilancio ma ancora non erogato al personale dipendente.
“L’arroganza delle prese di posizione unilaterali e la descrizione non realistica dell’amministratore unico dell’azienda attraverso articoli reiterati sugli organi di informazione non possono essere accettati dai sindacati. Proprio come le risorse sprecate nelle consulenze, decise sempre unilateralmente dall’amministratore unico”.
Nel ribadire la necessità dello sciopero per riuscire a portare alla luce tutte le questioni che stanno attanagliando i lavoratori della Fcu, che vengono retribuiti meno della media nazionale anche se fautori di un alto livello di erogazione del servizio, i sindacati sono consapevoli e solidali con gli utenti.
“Chi ha subito il disagio dello sciopero –hanno spiegato i sindacati- deve sapere che dipende solo ed esclusivamente dal comportamento ingiustificato e ingiustificabile dell’amministratore unico, che promette e non mantiene. Questo atteggiamento continua ad esasperare gli oltre 200 dipendenti dell’azienda”.
Luce proiettata anche sugli 11 lavoratori a contratto a tempo determinato, impegnati come capotreno o manutentori della rete elettrica. “Solo per mancanza di volontà –hanno dichiarato- non si è portata avanti una stabilizzazione di questo personale. La battaglia per questi lavoratori sarà intrapresa dalle organizzazioni sindacali già dal primo incontro con il neo assessore ai trasporti Silvano Rometti. Allo stesso sarà chiesto un chiarimento circa la legittimità di alcuni atti dell’amministratore unico, primo tra tutti la sua autonomina a direttore generale e, conseguentemente, degli atti compiuti a tale titolo”.
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