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COLLE DI NOCERA UMBRA - Merloni: una conferenza stampa con colpo di scena positivo quella di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil che si è tenuta questa mattina di fronte allo stabilimento di Colle di Nocera. Ad annunciare, tra le speranze dei lavoratori presenti, la proroga dell’amministrazione straordinaria, che sarebbe scaduta il 22 maggio prossimo se non ci fosse stata la firma del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di questa mattina, il segretario generale regionale Fim Cisl Adolfo Pierotti, il segretario provinciale della Fiom di Perugia Francesco Giannini e il segretario provinciale della Uilm di Perugia Umbro Conti. A questo punto, i sindacati attendono la firma da parte del Ministero del Lavoro per la proroga di un anno della cassa integrazione per i lavoratori della Merloni, cosa indispensabile per non interrompere l’erogazione dei trattamenti. empre nel corso della conferenza stampa è stato ribadito che “l’Accordo di Programma, sottoscritto come unica soluzione possibile, deve essere arricchito di contenuti. Contenuti che devono permettere in un anno il rilancio dell’azienda nel territorio umbro”. Questo in linea con la dura presa di posizione unitaria e dall’azione inarrestabile di contrasto, di pochi giorni fa, delle tre sigle sindacali che ha scongiurato l’accorpamento in unico sito, quello di Maragone, i reparti dei ricambi. Fim, Fiom e Uilm avevano visto in questa scelta il primo passo verso lo smantellamento dello stabilimento umbro. “La gestione dei commissari –hanno continuato Fim, Fiom e Uilm- dovrà essere all’insegna della trasparenza e dell’impegno reale. La strada da percorrere –hanno poi indicato- è quella del vincolo delle manifestazioni di interesse del bando: continueremo ad opporci con tutte le nostre forze alla vendita degli asset al buio”. I sindacati di categoria si sono poi rivolti ad alcuni soggetti istituzionali che straparlano e invitano quelli di buona volontà a sospendere e prorogare il pagamento dell’Irpef da parte dei lavoratori cassintegrati della Merloni sulla falsa riga di quello che è stato fatto in occasione del terremoto in Umbria, ma anche sperimentato in altre regioni. “E’ inutile parlare a vuoto come fanno alcuni politici anche per mezzo stampa, diffondendo ulteriori allarmismi tra i cassintegrati della Merloni. Non è più tempo di facili parole, ma è arrivato il momento di trovare risposte concrete per gli oltre 2mila 5cento lavoratori della Merloni e le loro famiglie. Questi –hanno spiegato i sindacati- si trovano a presentare un doppio Cud, uno per la cassa integrazione e uno per la manciata di giornate di lavoro che sono chiamati a fare. Spesso superando la quota di esenzione, se pur di poco, si trovano a dover pagare l’Irpef con non poche difficoltà”. Le Rsu per bocca di Angelo Comodi (Fim Cisl), Luciano Recchioni (Fiom Cgil) e Rosa Di Ronza (Uilm Uil) hanno espresso sostegno, preannunciando una larga partecipazione, alla Marcia della Pace che dovrà rappresentare la volontà di rimettere al centro del sistema economico la persona con i propri sogni, aspirazioni e certezze lavorative. Condividi