vigili_urbani.jpg
di Daniele Bovi Altro che “panzoni” (copyright Renato Brunetta) dediti solo alle scartoffie. Circa 100 vigili urbani su un organico complessivo di 140 sono impegnati nei quattro turni giornalieri sulle strade della città. A sfatare un certo “luogocomunismo”, come lo ha chiamato il piddino Tommaso Bori, è stata questa mattina il comandante della Polizia municipale Nicoletta Caponi durante la seduta della Commissione Cultura. Commissione che prosegue nelle sue audizioni in vista del Consiglio comunale Grande sui temi della vivibilità e della sicurezza in centro storico. Assente il sindaco per impegni presi in precedenza (un convegno prima e poi il summit sulla crisi del Perugia calcio), stamattina a riferire sono state proprio la Caponi e la dottoressa Cruciani del settore operativo Centro Storico. LA MACCHINA DELLA MUNICIPALE A porre il problema del funzionamento quotidiano della macchina della Municipale era stato in apertura di lavori Valentino (Pdl). “Spalmati sui quattro turni giornalieri - spiega allora la Caponi - lavorano in strada tra i 90 e i cento uomini. In ufficio operano 5-10 persone, tutte con precise prescrizioni mediche”. Secondo la ricostruzione della Caponi la macchina quotidiana della Municipale sorvegliano il territorio della città in questo modo: tre unità presidiano il corpo di guardia di Corso Vannucci, 2 sono in piazza Matteotti, altre quattro in altri luoghi sensibili del centro mentre due o tre pattuglie girano in auto o in moto. Fuori dal centro storico invece la situazione è questa: 2 persone sono a Ponte San Giovanni, una o due a San Sisto, altrettante a Ponte Felcino e due o tre nella zona di Fontivegge. Ad Elce, invece, c’è un vigile e un ausiliario del traffico. Inutile chiedere, specialmente in corso Vannucci, interventi in caso di problemi: “I nostri uomini – spiega la Caponi – non sono equiparabili alla polizia, e poi dobbiamo scontare un cronico problema di scarsità di uomini”. I compiti, secondo la Caponi, sono i più disparati: si va dalla rilevazione degli incidenti sulle strade urbane (1500-1600 all'anno), ai controlli sugli affitti e sul commercio fino a quelli più ordinari. IL GRANDE OCCHIO La strategia del Comune sulla sicurezza passa anche da un aumento degli occhi elettronici. Con problemi tutti da chiarire come quello che pone il comandante Caponi: “Una recente normativa – spiega – consente di installare telecamere anche senza l’obbligo di apporre il cartello ‘area videosorvegliata’”. Ok la sicurezza, basta che non si trasformi tutto in un Grande Fratello. Finora le telecamere attive in città sono 54, ma in cantiere c’è il progetto da oltre 200mila euro per ampliarne numero, raggio d’azione e non solo. In futuro infatti tutti gli occhi elettronici della città trasmetteranno le loro immagini non solo sui video della Municipale ma anche su quelli della questura. Più sicurezza, secondo il Comune, passa poi anche da una maggiore illuminazione della città: “E’ in via di predisposizione – conclude la Caponi – un piano da 400-500mila euro per la pubblica illuminazione. Il piano esecutivo è in via di predisposizione”. Tempi d’attuazione di tutte le operazioni sopra elencate? “Tra il 2010 e il 2011”. MARKETING URBANO E NON SOLO Dal settembre dell’anno scorso è attiva l’unità operativa Centro storico voluta dal nuovo sindaco per mettere mano ai tanti problemi della zona. I primi risultati di otto mesi di lavoro li ha illustrati questa mattina, come detto, la dottoressa Cruciani. Secondo la Cruciani “il nostro lavoro si è sviluppato su più fronti con una gestione flessibile della struttura”. Edilizia, commercio, marketing urbano e sicurezza le principali linee d’azione. Un lavoro, secondo la Cruciani, basato sulla metodologia dell’ascolto e della partecipazione. Prima di Pasqua poi è stato ultimato lo studio sugli abitanti del centro tramite un questionario i cui risultati sono in questi giorni in via di elaborazione. Chi è e cosa vuole l’abitante del centro? Dopo aver organizzato i cosiddetti “focus group” in cui cittadini e associazioni hanno potuto fare le loro segnalazioni al Comune, la Cruciani sottolinea come “dai primi risultati abbiamo notato come siano tantissimi i giovani, gli anziani, i single e i professionisti che abitano il centro della città”. In cima alle preoccupazioni di questi cittadini, spiega sempre la Cruciani, ci sono le questioni del “degrado urbano, della sicurezza e in particolar modo dello spaccio e una certa necessità di tornare a rivivere le aree verdi e gli spazi pubblici in genere: questi i punti più rilevanti”. Sul piano del marketing urbano, la Cruciani sottolinea come il lavoro non sia stato solo quello di aiuto (non si sa quanto efficace) ai commercianti del centro: “Il nostro è un approccio anche culturale e sociale. In futuro – assicura – tutti gli interventi saranno partecipati e aperti a tutte le realtà del centro storico”. Condividi