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Di Riccardo Fidenzi e Simone Cennamo Lo stadio è il “Giglio” di Reggio nell’Emilia. La partita è Reggiana – Ternana. La posta in palio è alta. Granata e rossoverdi, domenica, si giocano un posto al sole. E si apprestano a farlo senza poter disporre di un consistente numero di pezzi pregiati. Ma di questo parleremo a parte. Volge così all’epilogo un campionato strano, praticamente unico nel suo genere, con una Ternana altrettanto ambigua. Dapprima i rossoverdi avevano riacceso un po’ la fiamma dell’entusiasmo in città, con una serie di vittorie quasi interminabile e un periodo di “splendore” che ha toccato il suo punto più alto in occasione del match casalingo con il Ravenna. Cinquemila ternani erano tornati a sostenere una squadra così generosa da rubare nuovamente i cuori di migliaia di delusi. Poi il buio. Le dimissioni (anomale) di Baldassarri che si trovava sul podio della classifica, l’arrivo di Domenicali, la squadra che cambia totalmente faccia e non sa più vincere, l’ennesimo sogno infranto. Il Liberati torna a scendere ben al di sotto delle tremila unità e la contestazione verso la squadra prende il posto dell’iniziale acclamazione. Poi Domenicali viene esonerato e torna Giorgini. Le Fere, però, sono lontane anni luce da quelle targate “Balda”, che azzannavano l’avversario con la forza del gruppo e vincevano spesso e volentieri. Si è arrivati così a fine campionato. Zoppicando e rientrando come sempre nei ranghi, ovvero tra le normali (mediocri crediamo noi) squadre di serie C. In più si andata ad aggiungere l’ormai triste e nota vicenda degli insulti da parte di due tesserati nei confronti di altrettanti tifosi, fatto a cui è seguita la rottura totale del popolo ternano anche con la squadra ed una conferenza stampa indetta dalla società che ha avuto il sapore di corte marziale nei confronti di quel poco di stampa ternana ancora attenta e vigile in merito alla miriade di problemi in casa rossoverde. In mezzo il mercato di gennaio e tante altre cose. Mercato che però merita una menzione, perché ha visto la Ternana indebolirsi come ormai accade sistematicamente tutti gli anni. Oggi il calendario chiede ai rossoverdi di timbrare il cartellino per l’ultima volta, ma accade alla vigilia di una partita che per demeriti propri diventa un dentro o fuori, un’ ultima spiaggia. A riguardo degli intrecci di risultati si è parlato fin troppo. La Ternana è condannata a non perdere, perché sperare minimamente e mentalmente in un passo falso del Rimini sarebbe partire già con il piede sbagliato. Casomai, dopo aver lasciato nulla di intentato sul terreno emiliano, in caso di esisto negativo, quello dei biancorossi sarebbe il primo risultato da correre a leggere. Ovvio che alle Fere, che pure dalla loro parte hanno due risultati su tre, serve la partita perfetta. Fuori casa, con una squadra che deve solo vincere, non è semplice evitare il K.O. Per cui, senza troppi giri di parole, gli uomini di Giorgini dovranno disputare la partita perfetta, perché hanno dimostrato (ahinoi troppo spesso) che se non giocano al top delle possibilità sono una squadra capace di cadere contro chiunque. Pensare di andare a difendersi, che è un’altra delle ipotesi possibili e pensabili, a nostro avviso significherebbe molto probabilmente, prima o poi, capitolare. Viceversa, metteremmo infinite firme se ci dicessero che la Ternana sfoderasse la prestazione di Ravenna: aggressiva e pimpante fin dalle prime battute con tanto di gol. Tuttavia anche in questo caso preso a modello andrebbe corretto il secondo tempo, frazione di gioco in cui Piovaccari e compagni hanno troppe volte graziato Visi. In Pianura Padana il clima è piuttosto fresco, nel senso che, come a Terni, l’entusiasmo per la gara del “Giglio” fatica a decollare. I granata, comunque, sperano di avere il supporto di quattro – cinque mila persone, attratte verso l’impianto emiliano anche dai prezzi popolari messi a disposizione dalla società. I rossoverdi, invece, avranno dalla loro parte un numero di tifosi che non sono “negli usi e nei costumi” dei ternani per partite del genere, questo dovrebbe far riflettere. Indisponibili per la Ternana Piccioni e Tozzi Borsoi, Giorgini schiererà un probabile 4-3-2-1. Sulla sponda opposta invece mancheranno Rossi temelin Stefani D'alessandro Anderson Saverino ed Ingari. Condividi