GUBBIO - Nell'ambito del progetto "I mali del Novecento attraverso gli occhi dei protagonisti" è previsto per domani mercoledì 5 e giovedì 6 maggio presso il Centro Servizi S. Spirito alle ore 11, l'incontro degli studenti con Piero Terracina (il 5 per le Superiori, il 6 per le Medie). L'incontro è organizzato dalla Biblioteca Comunale Sperelliana, dall'Associazione Famiglie 40 Martiri e vede la collaborazione dell'ISUC (Istituto per la Storia dell'Umbria Contemporanea). Coordina l'incontro Tommaso Rossi, ricercatore ISUC. Piero Terracina nasce a Roma da un professionista, ultimo figlio. Nel 1938 gli viene vietata la prosecuzione della scuola pubblica dalla promulgazione delle Leggi razziali fasciste in Italia. Proseguì gli studi nelle scuole ebraiche fino a che, nel 1944, dopo essere sfuggito all'arresto durante la prima retata nel Ghetto, venne deportato con tutta la famiglia in un treno di prigionieri italiani di origine ebraica. Degli 8 componenti della sua famiglia, fu l'unico a fare ritorno in Italia. Piero Terracina dopo il ritorno dall'internamento, venne accolto ed integrato dalla comunità ebraica romana. Attualmente vive a Roma, dove ha svolto l'attività di dirigente d'azienda, ma si è dedicato anche alla testimonianza dell'atroce esperienza che ha vissuto, incontrando soprattutto i ragazzi nelle scuole. Nel libro “Il Commerciante di bottoni” di Erika Silvestri si racconta dell’amicizia tra un sopravvissuto ad Auschwitz e una ragazza. Quando ha incontrato Piero Terracina Erika aveva solo quattordici anni. Ma nel volto di quel vecchio signore ha saputo vedere qualcosa di importante. Qualcosa che non poteva andare perduto. Giorno dopo giorno il loro legame si è fatto più forte. Prima con le lettere, poi con le domande occhi negli occhi. Le speranze di Erika, il suo desiderio di capire si sono così intrecciati con i ricordi di Piero e la memoria dell'Olocausto, dando vita a un'amicizia che va oltre il tempo e le generazioni. Condividi