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(di Alessandra Chini - Ansa) ROMA - ''Non lascero' il governo, non faro' come con il caso Biagi altrimenti sembrera' che mi hanno beccato con il sorcio in bocca. Non ho colpe''. Il ministro delle Attivita' Produttive Claudio Scajola, esclude per ora l'ipotesi di lasciare il proprio incarico e ribadisce in Consiglio dei ministri e in un'intervista al 'Giornale' di avere la coscienza a posto per quanto riguarda le vicende legate alla 'cricca' del G8. Non solo. ''Sono pronto - puntualizza - ad un faccia a faccia con chiunque insistesse con questa tesi e sono certo che verrebbe confermata la verita' che sto dicendo''. Il ministro incassa la solidarieta' del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dei suoi colleghi di esecutivo mentre il Pdl fa quadrato contro quello che viene letto come un polverone mediatico. Lo stesso Scajola va all'attacco: ''non faccio decidere da una campagna mediatica - assicura - il ruolo che devo svolgere come ministro della Repubblica. Non scappo''. Si tratta di ''accuse infondate'' per il sindaco di Roma Gianni Alemanno mentre il ministro della Giustizia Angelino Alfano biasima la fuga di notizie riservate dagli uffici della procura di Perugia. Ma, mentre le opposizioni vanno all'attacco chiedendo al ministro di chiarire tutti i fatti, diversi 'finiani' solidarizzano ma, al tempo stesso, insistono sulla necessita' di dare il via libera al piu' presto al ddl anti-corruzione approvato dal Cdm due mesi fa e in attesa della firma al Quirinale. ''Spero sinceramente - dice il 'finiano' Carmelo Briguglio - che il ministro Scajola possa dimostrare la propria estraneita' ai fatti che gli vengono contestati''. Detto cio', ''mentre sul piano politico l'esecutivo viene messo sulla graticola, purtroppo del disegno di legge anti-corruzione del governo, che pure aveva avuto un'ottima eco sui media, non si ha notizia. E' necessario recuperarlo immediatamente e portarlo subito all'esame del Parlamento''. La stessa linea di 'Generazione Italia', 'think tank' dell'ex vice presidente del gruppo del Pdl alla Camera, il finiano Italo Bocchino. ''Dove e' finito - si chiede sul sito di 'Generazione Italia' Gianmario Mariniello - questo bellissimo e bipartisan disegno anti-corruzione?''. L'opposizione va all'attacco. L'Idv ribadisce la richiesta di dimissioni del ministro. ''Si prenda un lunghissimo periodo di riposo'', e' l'invito del presidente dei senatori del partito di Di Pietro, Felice Belisario. E anche nel Pd, dopo la lettera scritta ieri dalla capogruppo in Senato Anna Finocchiaro che ha chiesto al presidente Schifani di convocarlo in Aula qualcuno inizia a chiedere che il titolare delle Attivita' Produttive se ne vada. Scajola, dice Luigi Zanda, deve fornire in Parlamento ''una dettagliata e convincente'' spiegazione, perche' ''se non dovesse farlo o se non e' in grado di farlo va da se che dovrebbe dimettersi immediatamente''. Dal partito di Bersani si biasima, inoltre, il riferimento del ministro al 'caso Biagi' nella sua intervista al 'Giornale'. Le sue dichiarazioni, dice la capogruppo del Pd in commissione Giustizia alla Camera, Donatella Ferranti, che fanno riferimento al 'caso Biagi' ''sono di cattivo gusto'', le parole con cui appello' il giuslavorista, aggiunge ''restano una brutta pagina per la nostra democrazia''. Condividi