ROMA - Da quali ''delitti contro la pubblica amministrazione'' provenivano i soldi in contanti che l'architetto Angelo Zampolini versava nella sua banca per poi consentire l'emissione di assegni che, secondo l'accusa, sono stati impiegati per l'acquisto di immobili ''nell'interesse'' dell'ex presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici Angelo Balducci, del generale della Guardia di Finanza (in servizio all'Aisi) Francesco Pittorru e del ministro Claudio Scajola? A quanto ammonta la somma complessiva di denaro che Zampolini e' accusato di aver riciclato? Quanti e chi sono stati i ''beneficiari ultimi'' di questo fiume di denaro? Sono gli interrogativi su cui si stanno misurando in questi giorni gli investigatori della Guardia di Finanza e i magistrati di Perugia che indagano sugli appalti per le cosiddette Grandi opere. Indagini che hanno gia' portato ad alcune importanti scoperte.
Nell'atto con cui la procura del capoluogo umbro chiede al Tribunale del Riesame di arrestare lo stesso Zampolini, il commercialista Stefano Gazzani e il funzionario pubblico Claudio Rinaldi, annullando il provvedimento del gip che ha negato la misura cautelare (la decisione e' prevista per il 11 maggio), viene focalizzata l'attenzione, tra l'altro, su quattro operazioni di presunto riciclaggio compiute da Zampolini.
La prima, nel 2004, quando avrebbe versato sul suo conto presso la Deutsche Bank, agenzia 582 di Roma, ''denaro in contante per 435 mila euro, che nei giorni successivi - si legge nel documento della procura - permetteva l'emissione di assegni all'ordine di Manfredi Geraldini per valuta corrispondente, per l'acquisto, nell'interesse di Angelo Balducci, di un immobile intestato a Lorenzo Balducci (il figlio - ndr)''. C'e' poi l'episodio (6 luglio 2004) relativo al ministro Scajola. Zampolini, sostiene la procura, avrebbe versato presso gli sportelli della stessa banca ''900 mila euro in contanti ... ottenendo l'emissione di 80 assegni circolari all'ordine di Barbara e Beatrice Papa per valuta corrispondente, per l'acquisto, nell'interesse di Claudio Scajola, di un immobile (sito in via Fagutale n. 2) intestato al suddetto''.
Le ultime due operazioni (2 aprile 2004 e 8 giugno 2006) riguardano il generale Pittorru. Zampolini avrebbe versato in banca in contanti, rispettivamente, 285 mila e 520 mila euro ottenendo l'emissione di assegni circolari per valuta corrispondente: nel primo caso all'ordine di Monica Urbani per l'acquisto di un immobile in via Merulana 17 da destinare alla figlia di Pittorru; nel secondo all'ordine di Rosa e Daniela Arcangeletti, Anna Rosa e Nello Ruspicioni per l'acquisto di un immobile in via Poliziano 8 intestato allo stesso generale e alla moglie.
Secondo la procura del capoluogo umbro, in tutti questi casi Zampolini trasferiva soldi, e compiva comunque operazioni, ''tali da ostacolare l'identificazione della loro provenienza da delitti contro la pubblica amministrazione''. L'ipotesi accusatoria e' che i delitti in questione siano quelli compiuti dalla 'cricca' riconducibile al costruttore romano Diego Anemone, ritenuto il 'grande corruttore''. Lo stesso Zampolini avrebbe del resto ammesso davanti ai pm che il denaro utilizzato per acquistare l'appartamento in zona Colosseo del ministro Scajola (nei cui confronti non risulta pero' allo stato alcun addebito) era stato ''messo a disposizione'' da Anemone.
Dopo aver accertato che il denaro 'movimentato' da Zampolini proveniva quasi sempre dal Gruppo Anemone, gli inquirenti intendono ora scoprire a che titolo veniva elargito. L'ipotesi che ora gli investigatori intendono verificare e' se il passaggio di denaro sia in qualche modo legato ad irregolarita' nell'aggiudicazione degli appalti e se le operazioni siano state fatte per mascherare delle tangenti. Un'accusa naturalmente tutta da provare ed e' per questo che, sul punto, le indagini sono tuttora in pieno svolgimento. Gli investigatori si muovono con estrema prudenza e fanno rilevare che al momento nessun addebito e' contestato al ministro Scajola.
Ancora: quanti soldi sono passati per le mani di Zampolini, l'architetto che sembra gestisse qualcosa come 240 conti correnti bancari? Quanti ne hanno beneficiato? Chi sono queste persone? Su questi aspetti i magistrati umbri avrebbero gia' raccolto prove consistenti: si parla di ''centinaia di assegni'' per ''poco meno di tre milioni di euro''. Di questi assegni sono state seguite le tracce e si e' scoperto che numerosi sono stati 'girati' - direttamente o sotto forma di immobili o altre utilita' - a diversi personaggi i cui nomi, non tutti ancora noti agli inquirenti, sono coperti dal massimo riserbo.
Recent comments
5 anni 23 weeks ago
5 anni 28 weeks ago
5 anni 28 weeks ago
5 anni 29 weeks ago
5 anni 29 weeks ago
5 anni 29 weeks ago
5 anni 29 weeks ago
5 anni 30 weeks ago
5 anni 30 weeks ago
5 anni 30 weeks ago