CITTA' DI CASTELLO - Si parlerà di Riguccini, Bartoccini, Baldelli, Sarteanesi e di Burri nella conversazione intorno allo studio di Luciano Vanni “Artisti tifernati nel Novecento”, promossa dall’Assessorato alle Politiche culturali nell’ambito de “L’arte è mobile”. L’incontro previsto per domani, venerdì 30 aprile alle 17.30 nella Sala degli Specchi del Circolo degli Illuminati, è inserito in “Letture tifernati” e sarà guidato da Ivan Teobaldelli.
Per Vanni tutto nasce nel 1936 quando la Famiglia Monti Torrioli commissiona ad Aldo Riguccini un affresco rappresentante La Tempesta sedata per la cappella familiare presso il Cimitero Monumentale di Città di Castello. Si apre così un periodo caratterizzato da campagne decorative a fresco dei monumenti pubblici, mostre collettive ed esperienze produttive estese ai campi della ceramica, della stampa e dell'arredo.
Su questa stagione, poco indagata, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche culturali, L’arte è mobile presenta uno studio, realizzato da Luciano Vanni, che riannoda le fila degli ultimi decenni e inserisce gli autori locali in un contesto più ampio. Bruno Bartoccini che arricchisce la città di sculture, di Alvaro Sarteanesi che dipinge chiese ed edifici pubblici, Dante Baldelli che promuove la produzione ceramica con proprie linee e collaborazioni di eccellenza, sono i protagonisti, insieme a Riguccini e ad Alberto Burri, delle esposizioni artistiche in città alla fine degli anni Quaranta, promotori di un rinnovamento culturale a cui fa seguito una varietà di stili tra figurativo, astratto e naif.
Nel 1966 Novello Bruscoli, Armando Perugini e Alfredo Baldelli inaugurano la Galleria Il Pozzo che diventa punto di riferimento della vita culturale di Città di Castello, perché vi confluiscono le esperienze artistiche del territorio tifernate e umbro. Il punto di arrivo sono i progetti architettonici e urbanistici elaborati da Burri per la sua città tra gli anni Ottanta e Novanta. Che la Galleria Il pozzo sia eccezionalmente aperta nei giorni de L’arte è mobile conferma come quello spirito sia ancora vivo negli artisti e negli esponenti della cultura cittadina contemporanea.
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