''Siamo, non da oggi, impegnati, anche con l'ausilio dei contatti di Fiammetta Modena e dei nostri parlamentari, con il Governo per fare della Basell una vertenza nazionale, come confermato anche ieri dal ministro Elio Vito, al quale in Parlamento ha ribadito l'impegno del Governo per trovare una soluzione che consenta la sopravvivenza del polo chimico ternano che per noi è, e deve rimanere strategico per il futuro sviluppo del territorio''.
E' quanto evidenziano i consiglieri del Pdl della Regione Umbria, Raffaele Nevi e Alfredo De Sio, a proposito dell'impegno del PdL sulla vicenda Basell, i cui ultimi capitoli prevedono lo sciopero di 24 ore del 4 maggio a seguito della comunicazione da parte della direzione aziendale dell'avvio della procedura di cassa integrazione, dal primo luglio prossimo e per la durata di un anno, per 96 dei 120 lavoratori attualmente occupati nello stabilimento.
''L'invio delle lettere di cassa integrazione - aggiungono Nevi e De Sio - è un pessimo segnale che l'azienda dà e che rappresenta un grosso strappo nei rapporti tra la multinazionale, il nostro paese e, in particolare, il nostro territorio''. Per i due consiglieri dell'opposizione ''l'appello è quello di fare proprie le parole di monsignor Paglia, vescovo di Terni, rimanere tutti uniti e impegnarsi alacremente per trovare la soluzione migliore possibile e far capire ai lavoratori che l'impegno è massimo''.
''Questa - concludono - non è una cosa che riguarda solo loro e le loro famiglie, ma tutta la città di Terni. Siamo certi che il Governo ci sta lavorando seriamente e che quando sarà il momento ci sarà anche la riconvocazione del tavolo''.
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