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di Daniele Bovi I venticinque consiglieri comunali (ma tra loro ci sono anche degli ex) coinvolti nel caso Boc mettono tutto nelle mani del trio di legali formato da Rampini, Antonucci e Baleani che avevano già curato il caso simile scoppiato in quel di Terni. La decisione è arrivata questa mattina dopo un breve summit in Comune in cui i venticinque che si sono visti arrivare nella cassetta delle lettere gli inviti a dedurre (entro 90 giorni) firmati dalla procura regionale della Corte dei conti hanno incontrato il trio di avvocati. Nel mirino della procura sono finite due delibere (proposte dall’allora assessore al Bilancio Guasticchi e poi votate nel dicembre 2004 e nel dicembre 2005) in cui veniva dato il via libera a Buoni ordinari comunali pari a 22 milioni di euro per finanziare opere durature. Ed è proprio qui il nodo della vicenda: il procuratore capo Agostino Chiappiniello infatti, che indaga per illecito indebitamento, contesta un non corretto utilizzo dell’indebitamento del Comune. Quei Boc sarebbero stati utilizzati non solo per investimenti ma anche per spese correnti come nuove poltrone. In totale, Chiappiniello ha spedito sanzioni per 339mila euro. Tutta la questione si gioca su questioni interpretative: che cosa è investimento e che cosa ordinaria amministrazione? Nelle due delibera ad esempio si trovano le succitate poltrone per la sala Rossa di palazzo dei Priori, la sistemazione dei bocciodromi, l’asfaltatura di un parcheggio a Ponte San Giovanni, la manutenzione di un centro anziani, l’acquisto di materiale di pronto soccorso per i dipendenti comunali e gli interventi per il verde del Pincetto legato ai lavori del nascente minimetrò. Durante il summit mattutino per mettere a punto la strategia tutti i consiglieri coinvolti hanno ribadito “l’iniquità” della situazione e la loro “innocenza”. “Io spero – dice ad Umbrialeft Carlo Fabbri, uno dei consiglieri coinvolti – che il buon senso prevalga. Fermo restando il dovere del magistrato di indagare sulla questione io credo che questi investimenti siano stati fatti secondo le regole”. Su ogni delibera infatti c’è il timbro di regolarità dei tecnici comunali. Chi ha ragione, il tecnico dell’amministrazione o quello della Corte dei conti? “Il politico – continua Fabbri – esplica il suo ruolo dando un indirizzo appunto politico. Noi abbiamo votato delibere sulle quali c’erano numerosi pareri di regolarità. Pur riconoscendo il totale diritto dei magistrati ad indagare, mi chiedo perché dobbiamo essere colpiti solo noi e non anche quelli che avevano dato il loro parere positivo”. Di seguito l’elenco dei consiglieri a cui è stato invitato l’invito a dedurre: Renzo Baldoni 9.038 euro Aurelio Dozzini 6.455,50 Nilo Arcudi 7.690,70 Fabio Faina 18.076 Maria Rita Manfroni 16.784,30 Cesare Fioriti 17.430,45 Roberto Moretti 14.202,10 Carlo Fabbri 12.911 Maurizio Molinari 14.202,10 Vincenzo Carloni 12.265,45 Carlo Frenguelli 16.138,75 Nando Staccini 15.381,40 Giampiero Luchetti 15.381,40 Giuseppe Roma 15.381,40 Marco Tosti 9.683,25 Giacomo Leonelli 7.690,70 Vittorina Grasselli 15.381,40 Maria Pia Serlupini 15.381,40 Franco Granocchia 15.381,40 Alessandro Mariucci 18.076 Lorena Pesaresi 15.381,40 Alessandro Monaco 10.974,35 Luca Conti 15.381,40 Enzo Santucci 9.037,70 Fabrizio Bottoni 15.381,40 Condividi