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Sembrerà paradossale, incredibile, per chi non segue le sorti della squadra di Terni, ma dopo sei anni di indicibili disastri su tutti i fronti, il più grande fallimento che potrebbe raggiungere la società Ternana calcio, sarebbe quello di “conquistare” la serie B. Con una posizione di classifica “per grazia ricevuta” assolutamente non voluta, la cricca brancaleone non riesce a programmare nemmeno il raggiungimento dell’ obbiettivo più infimo. Abbiamo la certezza che, con le stanze di via Aleardi occupate dalla sola presenza di personale dedito esclusivamente alle pratiche burocratiche, con la panchina composta di soli massaggiatori e con la miserabile squadra di ominidi, nata per puro caso a Luglio, saremmo primi in classifica. Non potrebbe essere altrimenti in un campionato così meschino. Ma qui entrano in gioco dirigenza, giocatori e allenatore ancora più miseri del campionato stesso ma talmente supponenti ed arroganti da trasformare in spazzatura tutto ciò che sfiorano e la storia di questi individui scrive pagine sempre peggiori. Come dimostra il comportamento di due presunti giocatori di calcio che dopo aver pascolato e belato per tutta la loro carriera in effimeri e squallidi campetti, dopo prestazioni da indegni conigli, dopo aver sistematicamente abbassato la testa con chi li affronta a muso duro, si sono comportati da lenocini spennacchiati, aiutati probabilmente da qualche birra di troppo, con due tifosi moderati che chiedevano conto dell’ indecoroso ed inaccettabile comportamento in quel di Marcinise. Visto che non tolleriamo comportamenti miserabili da signorine nessuno, indegni solo di pronunciare il nome della tifoseria Ternana e che sono il degno specchio della società che li paga, che li dirige e che li allena, pretendiamo che individui del genere non indossino mai più la nostra amata maglia e che tornino a vivacchiare nelle gloriose e storiche città da cui provengono e a pascolare di fronte alle grandissime tifoserie che durante le loro leggendarie carriere hanno emozionato. Alla fine degli anni sessanta – primi anni settanta, dopo aver umiliato gli avversari in campo e sugli spalti, si intonava un coro, in una cornice di fiaccole fatte di giornali arrotolati che recitava: “ Per i miseri implora perdono, per i deboli implora pietà”. Per voi tutti, ospiti indesiderati di questa città, imploriamo solo disprezzo e compassione. FRATERNAMENTE VI ABBRACCIAMO CURVA EST Condividi