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CITTA' DI CASTELLO - Hanno dovuto anticipare l’orario di apertura degli stand gli organizzatori de L’arte è mobile di Città di Castello per permettere che operatori del settore e commercianti visitassero l’esposizione e potessero prendere contatti con i produttori anche in questo inizio di settimana: il dettaglio per l’assessore allo Sviluppo economico Domenico Duranti “rappresenta un segnale indiretto dell’interesse che la manifestazione sta suscitando nel panorama nazionale degli eventi riconducibili al mobile di qualità e siamo soddisfatti che la formula sperimentata a rodata a Città di Castello sia considerata il modo più efficace per valorizzare la produzione dei nostri artigiani”. Nel fine settimana gli espositori hanno accolto i circa cento ospiti della campagna mirata, promossa in concomitanza alla terza edizione, ricavando l’impressione, ha aggiunto Arnaldo Granci, artigiano e presidente del Comitato organizzatore, “che ci sia un movimento nuovo intorno a quanto esula dalle grandi catene di distribuzione. Questa tendenza, legata al design, ai materiali e alle tecniche, ci premia, perché richiede pezzi con caratteristiche precise, riconoscibili e certificabili”. Notevole il flusso di visitatori che nella giornata di domenica si è aggirata per il circuito de L’arte è mobile, che abbraccia il centro storico con mostre, installazioni e laboratori. Il quadrilatero ospita l’arte applicata di Artefare, gli orafi di Confartigianato con “Bello come l’oro” e “L’officina dei colori paralleli” di Elio Mariucci e Chiara Burzigotti; in Piazza Matteotti gli stendardi di Piazza d’arte e in corso Vittorio Emanuele negli spazi dell’ex Galleria il Pozzo di palazzo Lignani Marchesani “Artefici, esercizi di stile”, una delle novità dell’edizione 2010, perché inaugura la collaborazione tra artigiani e progettisti, coinvolgendo anche le agenzie formative locali. “La nostra idea era superare la tradizione da un lato o lo spontaneismo dall’altro, per realizzare prodotti originali nel campo del mobile e degli elementi di arredo” spiega il coordinatore dell’iniziativa Francesco Rosi, aggiungendo come “oggi non sia più sufficiente la perizia manuale per generare un prodotto al passo con i tempi; il lavoro intellettuale del progettista è di importanza fondamentale in quanto capace di individuare le esigenze di mercato e controllare a priori il risultato finale dal punto di vista estetico e funzionale. Artefici ha registrato un notevole concorso di soggetti diversi: l’associazione architettino nell’Alto tevere libera associazione, l’istituto Salviani, che ha realizzato il tavolo Tetragon, la scuola Bufalini che ha esposto le scaffalature realizzate per L’arte è mobile nell’ambito del corso “Modellista per arredi in legno”. Nell’ambito de L’arte è mobile è inserita anche la seconda volta di Luca Baldelli e Tommaso Cascella, i quali alla Galleria delle Arti di Luigi Amadei propongono “Il mondo è piatto”, selezione di dipinti e ceramiche. Presso l’atrio del Palazzo comunale fa da apripista all’ospite d’onore della manifestazione la mostra “Gli arnesi del mestiere”, allestita con foto, attrezzi e modellini d’epoca, provenienti dalla bottega artigiana di Arnaldo Granci. Il fine settimana prossimo, che sarà anche quello conclusivo, riserva molte variazioni sul tema del mobile: venerdì 30 aprile, alle 17.30, presso la Sala degli Specchi verrà presentato lo studio di Luciano Vanni “Artisti italiani nel Novecento”, durante una conversazione curata da Ivan Teolbaldelli; sabato 2 giugno il centro storico sarà il soggetto predefinito di Taccuinia, la maratona di disegno urbano organizzata dall’associazione “Il fondino”. Infine il Centro di formazione Bufalini proporà l’Angolo della formazione con laboratori e lezioni aperte al pubblico nell’ambito dei corsi attivati. Condividi