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Sono stati condannati a un anno di reclusione ciascuno dal tribunale di Terni tre dei quattro imputati accusati di omicidio colposo nel processo per la morte di Rita Mascelloni, medico cinquantenne dell'Asl 4 colpita alla testa da una parte metallica di un compressore mentre camminava, il 17 ottobre del 2005, in una strada nei pressi di un cantiere in cui erano in corso lavori di consolidamento di una parete rocciosa a Ferentillo. Per tutti la pena e' stata sospesa. Il giudice monocratico Simona Tordelli ha condannato Felice La Rocca, titolare della ditta che stava eseguendo i lavori, Mohamed Ali Hassan Shawqi, operaio responsabile del sicurezza del cantiere, e Sergio Salvatori, dirigente dell'ufficio tecnico del Comune di Ferentillo e coordinatore della sicurezza. E' stato invece assolto per non aver commesso il fatto il responsabile dell'ufficio tecnico del Comune, Andrea D'Isanto, anche lui accusato di omicidio colposo. La mattina del 17 ottobre la Mascelloni si era recata a Terria, nel Comune di Ferentillo, per la constatazione del decesso di un'anziana morta la notte precedente. Mentre stava raggiungendo il piazzale dove aveva lasciato l'auto di servizio uno dei tubi per l'aria ad alta pressione del compressore si e' pero' staccato improvvisamente, colpendola alla testa. La donna era morta dopo poche ore il ricovero all'ospedale di Terni. Condividi