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Comparto dell'automotive in fibrillazione in Umbria dopo la presentazione del piano industriale Fiat, specie per la previsione di una caduta della produzione nella fase di transizione prima di un suo aumento: a chiamare in causa le istituzioni locali umbre su questo punto e' la Cgil Alta Umbria, ricordando che proprio in Alto Tevere e' localizzata la maggior parte delle circa 80 aziende umbre legate alla filiera dell'automotive. ''Ci possiamo trovare - dice Alessandro Piergentili, responsabile Cgil Alta Umbria, in una nota - di fronte ad una situazione di emergenza anche in Umbria, in quanto nel piano industriale non e' stato specificato l'impatto'' di certe scelte aziendali ''sull'insieme della filiera produttiva dell'auto e sulle conseguenti ricadute occupazionali rispetto ai volumi, ai modelli, ma soprattutto ai processi produttivi che si intendono implementare. Per l'importanza che riveste questo comparto anche per la nostra regione, per la presenza di una filiera e di un sistema locale legato all'automotive con gruppi di rilevanza nazionale ed internazionale ed un sistema di piccole medie aziende, le diverse istituzioni locali nel rapporto con il Governo e le associazioni imprenditoriali, sono chiamate in causa - conclude Piergentili - al fine di preservare e sviluppare un comparto che sicuramente nel territorio ha una sua valenza industriale ed occupazionale rilevante''. Condividi