Hanno duramente contestato la decisione dell'azienda di chiudere lo stabilimento di Terni a giugno i lavoratori della Basell riuniti oggi in assemblea. Non è stata comunque decisa alcuna iniziativa di protesta, rimandata al termine del coordinamento nazionale della chimica in programma domani a Terni.
All'incontro parteciperanno i segretari nazionali dei chimici e delle rsu degli stabilimenti della Basell di Ferrara, Brindisi e Milano. Intanto nell'assemblea di oggi i lavoratori hanno manifestato netta contrarietà alla decisione dell'azienda di chiudere lo stabilimento a giugno per quindi concedere ai dipendenti un anno di cassa integrazione e nel frattempo smontare gli impianti del sito.
La volontà della direzione della Basell di non accettare neanche la possibile vendita dello stabilimento per proseguire la produzione del polipropilene, necessario per gli altri stabilimenti del polo chimico ternano, come la Treofan e la Meraklon, è stata interpretata dai lavoratori come la volontà di far morire la chimica nella città, con ripercussione per almeno un migliaio di dipendenti.
CISL: AZIENDA BADA SOLO A PROPRI INTERESSI ''La protesta sarà compatta - ha detto il segretario regionale Ugl Chimici dell'Umbria, Emanuele Riccioni - continuerà il blocco delle merci in entrata e in uscita dal sito ternano. Ci stiamo preparando per una forte mobilitazione da definire durante il coordinamento allargato ai lavoratori degli stabilimenti di Ferrara, Brindisi e Milano. Stavolta la fumata è stata nerissima''.
Per Riccioni si tratta di ''un vicolo cieco inaccettabile, siamo di fronte a una multinazionale che bada solo a difendere i propri interessi impedendo qualunque prospettiva futura per la produzione di polipropilene in Umbria, materia prima per le aziende Meraklon e Treofan. La fiducia dei 130 dipendenti, che hanno lavorato con impegno e professionalità in questi anni, è stata tradita senza alcuna esitazione. La decisione unilaterale e inappellabile dei vertici della multinazionale è pericolosa e irragionevole. Mina un sistema industriale maturo, efficiente con ricadute sociali inquietanti''.
FERRANTE: DALL'AZIENDA ATTEGGIAMENTO IRRESPONSABILE “L’atteggiamento della dirigenza della Basell è irresponsabile e provocatorio nei riguardi dei lavoratori dell’azienda stessa e verso le istituzioni.
All’unità di intenti delle istituzioni locali e delle forze politiche, ha fatto seguito la disponibilità del Governo a trovare una soluzione che salvaguardi le migliaia di lavoratori impiegati nel polo chimico del ternano.
Alla luce di ciò la dirigenza della Basell ha risposto rifiutando persino ogni margine di trattativa compresa la possibilità di proroga almeno fino al 31 dicembre e la ricerca di eventuali acquirenti o partners.
Una posizione francamente inaccettabile.” – lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante in merito all’incontro tenutosi ieri presso il Ministero delle Attività produttive sulla vertenza Basell.
“In una vicenda che, come è stato più volte ripetuto, coinvolge non solo i lavoratori della Basell ma si estende a tutto il tessuto economico ternano, l’atteggiamento dei sindacati, delle forze politiche e per finire anche del governo è stato teso ad una soluzione condivisa, essendoci sicuramente i margini per non affondare il polo chimico della provincia di Terni .
Certamente – continua Ferrante - le istituzioni locali non abbandoneranno i lavoratori, e anzi si deve continuare nel dialogo, per scongiurare la chiusura e perseguire l’obiettivo di impegnarsi seriamente nella ricerca delle risorse che servano a rilanciare la chimica a Terni puntando su produzioni innovative in grado di competere nel mercato globalizzato.”
CGIL: INACCETTABILEIl Direttivo Regionale della CGIL dell’Umbria riunito oggi a Perugia, ha approvato all’unanimità il seguente Ordine del Giorno sulla vicenda Basell:
Consideriamo non accettabile procedere, come si sta facendo, da parte della multinazionale Basell alla chiusura di un’azienda che ha sempre fatto registrare utili consistenti. Inoltre, la eventuale chiusura riproposta arrogantemente nell’incontro di ieri al Ministero, dove si è rifiutata ogni ipotesi di mediazione, non ha nessuna reale motivazione produttiva.
La CGIL dell’Umbria ritiene che la difesa della Basell è una priorità per tutta la nostra comunità regionale.
Infatti la salvaguardia di quell’Azienda è vitale per tutto il polo chimico ternano. Siamo convinti che l’Umbria del futuro non può fare a meno della chimica, da un punto di vista produttivo, occupazionale e anche per i livelli di ricerca, che la presenza del polo chimico comporta.
Per questo auspichiamo che su questi punti ci sia una presa di coscienza da parte di tutta la comunità regionale.La CGIL dell’Umbria ritiene che, a partire da questa vicenda, in un contesto di crisi grave che da un punto di vista economico e sociale attraversa la nostra Regione testimoniato dall’altissimo numero di lavoratori interessati dagli ammortizzatori sociali, dal precariato, dalla crisi della meccanica, del settore grafico e dell’edilizia e che colpiscono interi territori - dall’Alta Umbria, alla zona appenninica, con al centro la vicenda dell’Antonio Merloni - occorra rafforzare un percorso e un'iniziativa unitaria con CISL e UIL, per:
1. difendere la Basell e il polo chimico.
2. Incrementare l’iniziativa contro l’atteggiamento unilaterale delle multinazionali. Da questo punto di vista chiediamo a tutte le forze politiche di farsi promotrici di una iniziativa legislativa nazionale che imponga alle multinazionali di confrontarsi con le istanze sociali del territorio.
3. Chiedere al governo un ruolo attivo sulle politiche industriali per contrastare la tendenza in atto.
Per tutte queste motivazioni il direttivo regionale della CGIL dell’Umbria esprime totale e piena solidarietà ai lavoratori della Basell di Terni, in lotta da mesi per difendere l’occupazione e si impegna a costruire un percorso e un’iniziativa di mobilitazione unitaria con CISL e UIL, per costruire in tempi rapidi una risposta che impedisca l’impoverimento produttivo della nostra regione".
SEL - Comportamento inaccettabile e offensivo
Il comportamento di totale chiusura che sta tenendo la dirigenza nazionale Basell, confermato anche dall’incontro di ieri a Roma, è Il comportamento di totale chiusura che sta tenendo la dirigenza nazionale Basell, confermato anche dall’incontro di ieri a Roma, è inaccettabile e offensivo per tutta la città di Terni, non solo per i lavoratori coinvolti. Rifiutando ogni margine di trattativa compresa la possibilità di proroga almeno fino al 31 dicembre e la ricerca di eventuali acquirenti o partners, la dirigenza Basell si dimostra totalmente cieca. Ancor di più se la motivazione di tale chiusura non è legata a problemi di produzione - 9 milioni di utili del 2009 – né di qualità dei prodotti. Secondo noi la questione Basell riguarda tutta la città di Terni, con i 1000 posti di lavoro in bilico tra interni e indotto e con rischi seri di tenuta per tutto il polo chimico ternano. Sinistra Ecologia Libertà Terni si dichiara vicina ai lavoratori e chiede una mobilitazione forte e un sostegno da parte di tutti i cittadini ternani, ribadendo che qui è in gioco il futuro di una città e il suo profilo di sviluppo. Ma lo chiede soprattutto alle istituzioni regionali umbre, affinchè finalmente si predispongano strumenti operativi di garanzia che tutelino dai rischi di delocalizzazione industriale e intervengano per il sostegno al reddito dei lavoratori espulsi dai processi produttivi.
Coordinamento provinciale Sinistra Ecologia Libertà
Recent comments
5 anni 12 weeks ago
5 anni 17 weeks ago
5 anni 18 weeks ago
5 anni 18 weeks ago
5 anni 18 weeks ago
5 anni 18 weeks ago
5 anni 18 weeks ago
5 anni 19 weeks ago
5 anni 19 weeks ago
5 anni 19 weeks ago