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TERNI - ''Nulla di fatto'' secondo i sindacati nell'incontro che si e' svolto oggi pomeriggio a Roma sul futuro della Basell. Per Sergio Cardinali, segretario territoriale della Filctem-Cgil, l'azienda ''non ha mostrato alcuna apertura e volonta' di mediazione''. ''Nel corso dell'incontro al ministero - ha detto ancora il sindacalista - era stato chiesto di poter lavorare nello stabilimento fino al 31 dicembre prossimo e nel frattempo poter verificare la possibilita' di trovare acquirenti per produrre lo stesso materiale, il polipropilene. Tale richiesta non e' stata pero' accolta dall'azienda. La dirigenza della Basell ha invece avanzato una contro proposta, cioe' di mantenere l'attivita' fino al 30 giugno prossimo. Dopo di che - ha spiegato Cardinali - concedere la cassa integrazione per 12 mesi continuando a partecipare all'attivita' del sito attuando in ogni caso lo smantellamento di alcuni impianti''. Dopo l'incontro si è svolta un'assemblea di tutti i lavoratori dello stabilimento ternano, mentre per giovedi' e' stato invece stabilito di tenere un coordinamento nazionale, sempre a Terni, con i rappresentanti dei lavoratori della stessa azienda, insieme a quelli di Ferrara, Brindisi e Milano per decidere eventuali iniziative comuni. Allo stabilimento di Terni e' in corso ormai da tempo il blocco delle portinerie. Parla di "totale chiusura" da parte dei vertici della Basell, la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini che oggi pomeriggio era presente all'incontro svoltosi al ministero dello Sviluppo economico per discutere del futuro dell'azienda ternana. La governatrice dell'Umbria riferisce come i vertici aziendali "hanno rigettato ogni ipotesi di mediazione" e dice di ritenere "incomprensibile che a fronte di una proposta di mediazione avanzata dal ministero delle Attivita' produttive per consentire la prosecuzione dell'attivita' dello stabilimento almeno fino alla fine dell'anno (proposta condivisa da istituzioni locali e sindacati) la dirigenza della Basell non abbia dato alcuna disponibilita' e apertura". "Ovviamente come istituzioni - afferma la Marini - siamo interessati alla salvaguardia della presenza industriale del polo chimico ternano, considerando la prospettiva del suo mantenimento una questione di rilevanza nazionale. Sia ben inteso che come istituzioni continueremo a fianco di lavoratori e organizzazioni sindacali nella salvaguardia sia dei posti di lavoro ma anche nella difesa del futuro industriale della nostra regione". Condividi