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La timida ripresa economica non produce effetti positivi sull'occupazione. Lo confermano i dati sulla cassa integrazione raccolti nel 15esimo rapporto stilato dalla Uil sui primi mesi del 2010 in Umbria, dove, a marzo, sono state autorizzate 579.716 ore di cassa integrazione ordinaria (-2,2% rispetto al mese di febbraio), mentre sono cresciute in maniera consistente quelle di cassa straordinaria, arrivate a 558.493 (+7,6%), per un totale complessivo di un milione 138 mila e 209 ore. Dunque l'Umbria - sottolinea la Uil regionale in un comunicato - tra febbraio e marzo ha accusato un aumento delle ore di cassa integrazione pari al 2,4%. Un risultato che, comunque, resta ben al di sotto della media nazionale, che ha fatto segnare un +29% (complici anche risultati eclatanti come il +211,8% dell'Abruzzo e il +192,6% della Valle d'Aosta). La differenza però diventa ben più pesante se si confrontano i dati umbri relativi al marzo 2009 e al marzo 2010. In dodici mesi, infatti, le ore di Cig e Cigo sono cresciute del 77,7%. In particolare, la cassa ordinaria è passata da 342.301 ore (marzo 2009) a 579.716 ore (marzo 2010), per un +69,4%. La straordinaria è aumentata da 298.324 a 558.493, per un +87,2%. Tra lo scorso febbraio e marzo, in Umbria i lavoratori in cassa integrazione sono aumentati di 154 unità. Da sottolineare come quelli in regime di ordinaria siano leggermente diminuiti, da 3.487 a 3.410 (-77). Quelli in straordinaria, di contro, sono cresciuti: da 3.054 a 3.285 (+231). Prendendo in esame l'arco di dodici mesi (marzo 2009 - marzo 2010), emerge come i lavoratori umbri finiti in cassa integrazione siano aumentati di 2.926 unità (di cui 1.396 in ordinaria e 1.530 in straordinaria più deroga). L'analisi della Uil ha analizzato anche le due province umbre. Tra febbraio e marzo 2010 il Perugino ha accusato una crescita delle ore di cassa integrazione pari al 4,6%. Nel periodo marzo 2009 - marzo 2010, la provincia di Perugia ha visto più che raddoppiare Cig e Cigo: da 465.542 a un milione 5mila e 51 ore: +115,9%. La provincia di Terni, tra febbraio e marzo 2010, ha raccolto un risultato positivo, facendo registrare una diminuzione delle ore complessive di cassa pari all'11,7%. Il Ternano ha confermato l'andamento anche nell'arco annuale: tra marzo 2009 e marzo 2010 le ore autorizzate si sono contratte del 23,9%. ''Crediamo - dice il segretario generale regionale Uil Claudio Bendini - che non sia più rinviabile la riforma complessiva dell'intero sistema degli ammortizzatori, anche alla luce della recentissima bocciatura, da parte della Ragioneria dello Stato e della commissione lavoro della Camera, dell'allungamento del periodo di cassa integrazione ordinaria per mancanza di copertura finanziaria. Aspetto, questo, molto preoccupante e sul quale chiediamo al Governo di fare chiarezza: sono realmente sufficienti per l'anno in corso le risorse per la cassa integrazione? E' fondamentale, comunque, che il Governo garantisca che, in caso di prolungamento della crisi, si estenda la durata dell'ammortizzatore sociale più utile in questo momento. Certamente - afferma Bendini - si dovrà operare concretamente anche per evitare che il bacino di lavoratori in cassa integrazione si ampli a dismisura attivando, rapidamente, politiche attive per ricollocare le persone colpite dalla crisi. Così come è ineludibile che si debba affrontare il tema del reddito per questi lavoratori, che, al pari di chi ha perso un lavoro, sentono maggiormente sulla propria ''pelle'' gli effetti concreti della crisi. Lo si può fare aumentando loro, come minimo di 100 euro mensili, l'assegno di cassa integrazione che ad oggi arriva a malapena a 850 euro lordi''. Condividi