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Delle incertezze che gravano sulla tabacchicoltura umbra sono responsabili il ministero e l'assessorato regionale all'agricoltura: lo dice Confagricoltura dell'Umbria, ricordando che ''tra poche settimane dovrebbero cominciare le operazioni di trapianto delle piantine di tabacco ed ancora non sono stati definiti con Bruxelles i contenuti delle misure agroambientali per il comparto''. Il ritardo su questo versante - per Confagricoltura - è causato da un ''rimpallo di responsabilità tra il ministero dell'Agricoltura (che continua a dispensare inviti alla calma ed alla fiducia in un risultato finale positivo) e la Regione (che continua a ripetere di aver seguito le indicazioni del ministero). Secondo Confagricoltura, ''già dal giugno 2009 dovevano essere presentate le proposte alla Comunità europea da parte della Regione ma fu il ministero ad avocare a se la trattativa con Bruxelles sul piano tecnico e politico, trattativa che avrebbe dovuto portare a condividere una proposta all'Unione europea da far propria da parte delle regioni d'Italia dove è particolarmente diffusa la coltivazione del tabacco. Tra queste l'Umbria ed il Veneto. Il ministero - continua l'associazione agricola - ha fatto circolare una serie di schede che ha detto di aver confrontato con la commissione e gli uffici comunitari, la Regione dell'Umbria l'ha fatta propria e l'ha formalmente proposta come modifica del piano di sviluppo rurale. Il risultato è che ad oggi esistono undici pagine di corpose contestazioni a tali ipotesi di lavoro, da parte dell'Unione europea e poco piu' di un mese per aprire i bandi e presentare le domande in tempo utile per la campagna agraria in corso''. Confagricoltura dell'Umbria ''stigmatizza il comportamento sia del ministero, che sta portando avanti una trattativa sotto traccia senza, ad oggi, alcun risultato, sia dell'assessorato all'agricoltura, che sta supinamente aspettando risposte da un ministro che ha esaurito il proprio potere contrattuale a Bruxelles con la vergognosa vicenda delle quote latte, che nulla ha portato alla nostra Umbria, ed ha riservato al comparto tabacchicolo più parole e promesse che fatti''. Condividi