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ROMA - Il vertice della chiesa cattolica in Irlanda, il Cardinale Sean Brady, è oggetto di pressioni da parte del Vaticano affinché lasci in seguito allo scandalo pedofilia. Lo ha appreso il Times, si legge nella versione online del quotidiano britannico. "Solo le dimissioni del cardinale Sean Brady riusciranno a placare la furia ai massimi livelli dei vertici di Roma per il suo ruolo nel coprire i preti pedofili", scrive il quotidiano di Londra che cita fonti a Roma. Brady sta al momento valutando il suo ruolo quale Arcivescovo di Armagh, scrive ancora il Times. E sebbene non sia in corso un provvedimento volto a sollevare il cardinale dall'incarico, se si rifiutasse di presentare le dimissioni volontariamente, pressioni da parte della Santa Sede renderanno queste inevitabili, continua il giornale. "L'Irlanda ha bisogno di una svolta - ha detto al Times una fonte a Roma - ostinandosi a rimanere nella sua posizione (Brady) sta anteponendo i suoi interessi a quelli della Chiesa". GIORNALE CATTOLICO USA, RATZINGER RISPONDA Il giornale cattolico americano National Catholic Reporter ha fatto appello in un editoriale a Papa Benedetto XVI perché risponda agli interrogativi sulla "cattiva gestione" dei casi di abusi sessuali nel clero, non solo durante la attuale crisi ma anche durante il suo mandato negli anni Ottanta come Arcivescovo di Monaco e poi come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede in Vaticano. "Il Santo Padre deve rispondere direttamente agli interrogativi, in un foro credibile, sul suo ruolo come arcivescovo di Monaco , alla Congregazione per la Dotttrina dlla Fedee e come Papa", scrive il Ncr: "Lo chiediamo non solo come giornalisti ma soprattutto come cattolici convinti che circostanze straordinarie richiedano una risposta straordinaria". L'editoriale sostiene che "niente di meno di una risposta completa, pubblica e personale potrà cominciare a affrontare la crisi che sta coinvolgendo la Chiesa in tutto il mondo. E' una questione della massima gravita". Su un blog americano che segue da vicino gli affari vaticani, Whispers in the Loggia, l'ex corrispondente del giornale cattolico Tablet Rocco Palmo, suggerisce oggi che il Papa potrebbe usare la Messa del Crisma del mattino del Giovedì Santo a San Pietro per affrontare lo scandalo. PEDOFILIA: NYT RILANCIA. VATICANO: SPECULAZIONI di Alessandra Baldini - AnsaLETTERA VESCOVI FRANCESI A PAPA, PROVIAMO VERGOGNA "Proviamo tutti vergogna e amarezza davanti ai fatti abominevoli perpetrati da alcuni preti e religiosi", scrivono i vescovi di Francia in una lettera al Papa, Benedetto XVI, in relazione ai fatti di pedofilia emersi nella chiesa. Riuniti a Lourdes, in Francia, per l'Assemblea plenaria di primavera, i vescovi hanno indirizzato "un messaggio cordiale di sostegno" al pontefice "nel difficile periodo che attraversa la nostra chiesa". "Proviamo tutti vergogna e amarezza davanti ai fatti abominevoli perpetrati da alcuni preti e religiosi", scrivono i vescovi di Francia in una lettera al Papa, Benedetto XVI, in relazione ai fatti di pedofilia emersi nella chiesa. AVVENIRE, ATTACCO FEROCE CONTRO PAPA E CHIESA Le accuse di silenzio sui preti pedofili lanciate dal New York Times all'indirizzo di Papa Ratzinger e dell'intera Chiesa cattolica rivelano - secondo un editoriale di prima pagina sul quotidiano dei vescovi Avvenire - "una feroce onda mediatica", mentre una "strana, livida voglia di fango emerge da certi titoli". "Non è vero - ribadisce Avvenire, che già ieri aveva replicato alla testata statunitense - che la Congregazione per la dottrina della Fede, negli anni in cui era guidata da Joseph Ratzinger, insabbiò il procedimento canonico a carico di Lawrence Murphy", il sacerdote accusato di abusi su bambini sordi. "Ma un simile attacco (il secondo in pochi giorni) sulla prima pagina di uno dei più autorevoli quotidiani americani - aggiunge - è una cosa che fa pensare. E' un piegare quasi con la forza i fatti a una tesi che sembra precostituita e ordinata a uno scopo preciso: attaccare, nella persona del Papa, la Chiesa", rea di pretendere ancora "che esiste un bene e un male". Avvenire definisce le accuse "gravi e non provate", ravvisando in "certi titoli forzati" un "sentore di voglia di lapidazione", "una frenesia strana di lanciare il sasso, di sporcare, di insinuare che, in realtà, coloro che agiscono nel nome di Cristo sono poi uguali a noi, e anzi molto peggiori. Il che talvolta, tragicamente - osserva Avvenire - può essere vero. Ma non cambia l'essenza della Chiesa, il suo essere corpo di Cristo, pure fatto di uomini peccatori". Condividi