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Si è concluso oggi con l'assoluzione dell'unica imputata, Simonetta Perugini, 46 anni, originaria di Cortona, il processo con il rito abbreviato davanti al gup di Perugia per l'omicidio di Gian Paolo Mommi, compagno della donna, e del padre dell'uomo, Guglielmo. La sentenza è stata emessa dal giudice Massimo Ricciarelli con la formula ''perché il fatto non sussiste''. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna della Perugini a 30 anni di reclusione per l'omicidio di Guglielmo Mommi e il proscioglimento in relazione a quello del figlio Gian Paolo, il cui cadavere non è mai stato trovato. La Perugini ha sempre respinto ogni addebito. Oggi il suo difensore, l'avvocato Sergio Postiglione ne aveva chiesto l'assoluzione ritenendola completamente estranea alla vicenda. Nel corso dell'udienza preliminare si sono costituiti parte civile il figlio di Gian Paolo Mommi e la madre che era separata dall'uomo, entrambi assistiti dall'avvocato Bagianti. ''Il giudice - ha spiegato il legale - ha ritenuto che le prove a carico dell'indagato non fossero sufficienti. Appelleremo la sentenza per far sì che non ci sia l'ennesimo mistero irrisolto. A nostro avviso - ha concluso l'avvocato Bagianti - c'erano elementi sufficienti per giungere alla condanna e quindi ci batteremo fino in fondo per la verità'' ''Da oggi – ha commentato la Perugini - dopo nove anni ritorno a vivere''. La donna e il suo difensore, l'avvocato Sergio Postiglione hanno accolto la decisione del giudice ''con entusiasmo''. ''E' la fine di un incubo durato oltre nove anni'' ha spiegato ancora la Perugini in una nota. ''Da quando Giampaolo Mommi non ha più dato notizie di sé - ha aggiunto l'avvocato Postiglione - l'opinione pubblica si è fortemente interessata al caso accanendosi nei confronti della Perugini, la quale già da tempo aveva subito la condanna popolare e l'ostracismo dei più. Si è favoleggiato su patrimoni indebitamente acquisiti, su relazioni personali instaurate per interessi economici, su volgari compromessi. Simonetta è stata dipinta come opportunista e calcolatrice, capace di gesti efferati pur di raggiungere i propri obiettivi. Da oggi tutti dovranno riconoscere la verità dei fatti e, che del caso, dovrà assumersi le proprie responsabilità per accuse ingiuste, illazioni e calunnie''. Secondo il legale ''appare doveroso l'invito a tutti coloro che fino ad ora hanno cercato la verità sulla pelle di Simonetta a non fermarsi e ad avere l'onesta intellettuale di ricominciare da capo per capire cosa sia successo davvero a Giampaolo Mommi''. La Perugini e il suo difensore hanno annunciato che incontreranno gli organi di informazione domani alle 10.30 presso l'agriturismo Podere Bello di Castiglione del Lago. Condividi