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PERUGIA - E' stata rinviata a sabato prossimo - per le eventuali repliche del pubblico ministero e quindi la decisione del gup - l'udienza preliminare per Roberto Spaccino, accusato di aver ucciso il 24 maggio dell'anno scorso la moglie, Barbara Cicioni, 33 anni, incinta all'ottavo mese. A parlare oggi davanti al gup, Paolo Micheli, sono stati i legali di Spaccino, gli avvocati Michele Titoli e Luca Gentili, che hanno chiesto per il loro assistito la revoca della misura cautelare, sulla quale il pubblico ministero, Antonella Duchini, ha già espresso parere negativo. Il giudice dovrà ora decidere se rinviare a giudizio o prosciogliere Spaccino che ha sempre proclamato la sua estraneità al delitto affermando che la moglie venne uccisa durante una rapina mentre lui non era in casa. Oltre che per l'omicidio, il pubblico ministero ha chiesto che il trentottenne di Marsciano venga processato per maltrattamenti nei confronti della moglie, per avere provocato l'interruzione della sua gravidanza, per avere simulato un furto nella villetta e per false dichiarazioni allo stesso pm. Gli avvocati Michele Titoli e Luca Gentili si sono detti “fiduciosi” al termine dell'udienza di oggi. “Riteniamo - ha affermato Gentili all'uscita dal Palazzo di Giustizia - che negli atti di indagine, esaminati da noi a lungo, vi siano elementi che rendono incredibile il fatto che la rapina sia stata opera di un simulatore. Siamo convinti che invece il furto sia stato reale e abbiamo prodotto al giudice molti elementi che si basano anche sulle fotografie fatte nell'immediatezza”. I legali inoltre parlato di un furto che sarebbe avvenuto quella stessa sera a Castiglione della Valle, un paese poco distante da Compignano e di una segnalazione che, secondo la difesa, “faceva riferimento ad una possibile equipe di persone che poteva aver posto in essere la rapina”. Il gup ha ammesso come parti civili, i genitori della vittima, i figli della coppia, tramite il loro tutore, due zii di Barbara, ma anche cinque associazioni impegnate nella tutela dei diritti delle donne. Condividi