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Marco Casavecchia Partiamo dallo stralcio di un’intervista rilasciata alla stampa e riportata in un articolo apparso sul Giornale dell’Umbria, firmato da Antonello Ferroni. Ecco parte delle dichiarazioni del Cav. Angelelli: “Ci siamo visti e abbiamo preso insieme un caffè nell’intervallo. Chiaro, dopo questa sconfitta non c’è più la forte motivazione che poteva arrivare da una prospettiva di serie B. Nonostante questo, se si può aiutare. Leonardo da veri tifosi quali noi siamo, perché no. Intendiamoci, non vorrei mai essere dipinto come il salvatore della patria. Dico solo che dobbiamo stringerci attorno a questo presidente, stargli vicino. Non giochiamoci anche lui...”. A commento, Antonello Ferroni aggiunge: … Un messaggio chiaro a tutta la realtà perugina, che ha ormai dimostrato in tempi passati e recenti di non presentare alternative nè imprenditori interessati al calcio. Con Angelelli e i suoi amici Covarelli dovrebbe andare a cena mercoledì, quando potrebbe arrivare il nero su bianco. Si pensa non all’acquisto di quote societarie, ma alla formazione di un Comitato d’onore che troverà il suo tornaconto in ricadute di livello imprenditoriale… Cose che anche noi, nel nostro piccolo, sosteniamo da tempo, e che vorremmo fossero chiare anche a chi, ieri, a torto o a ragione, chiedeva a gran voce “la testa” del Presidente. Strana situazione, quella di ieri al termine della partita, che riproponeva applausi tributati ai giocatori, o almeno ad alcuni di loro, e la contestazione a Covarelli, non escluso qualche “urlaccio” nei confronti di Marcaccio e dei tecnici, sia veri che presunti. Strana davvero, se pensiamo che è più che plausibile prendersela con chi ha determinato questa situazione da commedia dopolavoristica, ma al tempo stesso ha portato qualche buon elemento a Perugia. Secondo gli umori di una piazza, giustamente sempre più stanca di questa categoria, di questi ultimi cinque anni trascorsi tra fallimenti degli obiettivi stagionali, difficoltà economiche, teatrini sullo stadio, campagne acquisti fatte al risparmio e scelte tecniche discutibili, Covarelli dovrebbe mollare tutto e cedere la società al migliore offerente, sempre che ce ne sia uno, come sostiene lo stesso Cav. Angelelli anche se non esplicitamente, finchè c’è qualcosa da salvare, fintantoché non sopraggiunga, come un macigno l’ennesimo pericolo, quello del fallimento e dell’uscita di scena da un calcio che seppur di poco almeno è a livello nazionale. Non vorremmo trovarci in mezzo a guai peggiori e dover rimpiangere questa serie C, tanto snobbata. In tutto questo bailamme, spicca il silenzio dei rappresentanti degli Enti Locali o di qualche esponente della politica nostrana. Nessuno che si senta in dovere di dire qualcosa su questa situazione che vede il Grifo sull’orlo del precipizio? A noi pare strano. E a voi? Buon Grifo a tutti.. Condividi