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PERUGIA – L’Orchestra de “i Solisti di Perugia”, suonerà venerdì 26 marzo, alle ore 18, nella Chiesa dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. Si tratta del terzo concerto in Ospedale organizzato dalla Fondazione Perugia Musica Classica Onlus, in collaborazione con la Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia. Il programma prevede musiche di: Mozart, Haydn, Boccherini, Hummel, Rossini, Saint-Saens, Ciaikovskij, Piazzolla e Mascagni. Il Bouquet Classico è una raccolta dei brani “hit” della musica classica, i brani più conosciuti e famosi anche presso il grande pubblico. Il florilegio musicale presentato da i Solisti di Perugia copre lavori di due secoli e spazia dal Classicismo del fine Settecento di Boccherini, Haydn, Mozart e Hummel, al Romanticismo dell’Ottocento di Rossini, Tchaikovsky, Saint-Saëns e Mascagni, per arrivare quasi ai giorni nostri con Astor Piazzolla, dando spazio alle prime parti del complesso per esibirsi in veste di solisti. Il concerto è ad ingresso gratuito ed è stato realizzato in collaborazione con «Recibus». La Chiesa dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia potrebbe sembrare un posto “insolito” dove fare concerti. Ogni appuntamento, organizzato dalla Fondazione Perugia Musica Classica Onlus è stato un successo. La presenza è ricchissima di persone, e non necessariamente malati o personale sanitario. Di fatto si è scoperto un nuovo luogo dove fare musica a Perugia e, chi ama i Solisti, è solito seguirli in massa anche in queste occasioni. Il Bouquet Classico, di recente anche registrato in un Cd di prossima pubblicazione, è un programma dal carattere agile, vivace e brillante. Si vuole, in realtà, dimostra quanto la musica classica sia vicina alle persone, che magari, anche in modo inconsapevole, conoscono già. La caratteristica di questo Bouquet classico è quella che le opere non saranno eseguite integralmente, ma come in ogni antologia, saranno offerti degli estratti. Da sottolineare che i brani saranno tutti originali, tranne alcuni che sono stati rivisti e riadattati dagli stessi musicisti dell’Orchestra, che si esibiscono, quindi, come primi protagonisti ma anche come revisori. E’ il caso, per esempio, dell’Intermezzo della Cavalleria Rusticana, che è stata adattata per orchestra d’archi, rispetto alla versione originale piena. Adattata anche la Fantasia di Hummel, così come l’Allegro appassionato di Saint-Saens. I Solisti, suoneranno, fra le tante opere, anche l’Allegro (3° tempo) della Sonata n°1 in Sol Maggiore di Gioacchino Rossini, edizione 1825. Una revisione dello stesso autore rispetto alla scrittura del 1804, mentre si trovava in vacanza estiva ad appena 12 anni. Si tratta di una riscrittura per orchestra da camera, rispetto a quella che era stata realizzata per due violini, violoncello e contrabbasso. In felice sintesi di concetto, il compositore pesarese modifica totalmente il contributo dei soli lasciati ai singoli strumenti. La ritirata di Luigi Boccherini, per esempio, è un bellissimo esempio di musica «a programma», una descrizione altamente suggestiva della ronda notturna delle forze dell’ordine che pattuglia le strade di Madrid. La Fantasia per viola e orchestra di Johann Nepomuk Hummel fa parte di un brano più esteso, il Potpourri op. 94, in cui l’autore si diverte a citare vari temi operistici di Mozart e di Rossini. Da segnalare, inoltre, il brano di Astor Piazzolla «Inverno Porteño», è l’ultima delle quattro stagioni (Cuatro Estaciones Porteñas) scritte dal musicista argentino che fa esplicito riferimento alle Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi. Si tratta di citazioni a “filigrana” dedicate per l’appunto al genio vivaldiano che corrono all’interno dei tanghi di Astor Piazzolla. Una citazione evidente e pedissequa c’è, invece, solo nella Primavera che termina con il tema dell’omologa di Antonio Vivaldi. Inverno Porteño Aires (l’aggettivo porteño significa letteralmente «portuale», ma per estensione ha il significato «di Buenos Aires») ha, invece, delle citazioni più indirette e conformate al senso del tango e della composizione originale di Piazzolla. La Ciaccona che conclude il programma del concerto, sempre di Boccherini, è un rifacimento della Danza degli spettri e delle furie di Christoph Willibald Gluck: il brano apparve per la prima volta nel suo balletto-pantomima Don Juan (1761) e venne inserito da Gluck nella versione parigina dell’opera Orfeo ed Euridice. Il programma di sala del “Bouquet Classico”: W.A.Mozart “Eine kleine Nachtmusik” KV525 (Allegro) - F.J.Haydn “Presto” dal Concerto in Do Magg. per Violino e orchestra (Solista: Luca Arcese) - L.Boccherini “Ritirata” da “La Musica notturna delle strade di Madrid” - J.N.Hummel “Fantasia” per Viola e orchestra (Solista: Luca Ranieri) - G.Rossini Sonata n°1 in Sol Magg. (Allegro) - C. Saint-Saens “Allegro Appassionato” per V.cello e orchestra (Solista: M.Cecilia Berioli) P.I.Ciaikowsky Serenata op.48 (Walzer) - A.Piazzolla “Inverno Porteno” per Violino e orchestra (Solista: Paolo Franceschini) - P.Mascagni Intermezzo da “Cavalleria Rusticana” L.Boccherini Ciaccona dalla Sinfonia n°12. Condividi