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PERUGIA - Amanda Knox e Raffaele Sollecito erano a casa di Meredith la sera in cui la studentessa fu uccisa. L'americana era sulla porta di casa mentre il giovane barese aveva una cuffia in testa e un coltello in mano. Rudy Hermann Guede, in carcere per l'omicidio di Meredith, secondo quanto si è appreso, nell'interrogatorio di oggi in carcere, ha detto di riconoscere nel ragazzo che ha visto e nella ragazza di cui ha udito la voce gli altri due indagati. Nelle tre ore di interrogatorio in carcere davanti al pm Giuliano Mignini, Rudy Guede avrebbe ricostruito con maggiore chiarezza quanto avvenuto quella sera rispetto alla versione data al gip il 7 dicembre scorso. In particolare avrebbe fornito, secondo quanto si èappreso, elementi per identificare meglio le persone che si trovavano nella casa. Elementi su cui nei prossimi giorni verranno effettuati dei riscontri. L'ivoriano sarebbe stato anche molto più preciso su molti “non ricordo” che aveva invece detto nell'interrogatorio al gip. La decisione di 'parlare', sempre secondo quanto si è appreso, sarebbe scaturita in quest'ultimo mese anche in seguito all'atteggiamento di alcuni difensori degli altri due indagati che avevano accusato più o meno esplicitamente Guede di essere l'autore dell'omicidio. Condividi