Giulino Granocchia - candidato della Federazione della Sinistra al Consiglio regionale dell'Umbria
La firma dell'Accordo di programma tra Governo e Regioni per le aree colpite dagli effetti della crisi Merloni necessiterà della massima attenzione e della più solerte vigilanza affinchè ogni impegno possa essere mantenuto: a partire dal mantenimento dell'attività produttiva nel sito umbro di Colle e della cosneguente salvaguardia dei livelli occupazionali. Si sblocchino intanto i fondi governativi previsti come impegni formali dal ministero dello sviluppo economico: in poco più di due mesi essi sono stati già decurtati considerevolmente passando dagli originari 50 milioni di euro ai 35 attuali. La Regione dell'Umbria nelle sue articolazioni istituzionali di Giunta e di Consiglio regionali, è chiamata poi a svolgere un ruolo straordinario ed una funzione prioritaria nel promuovere, programmare e coordinare ogni indirizzo ed ogni intervento necessari alla reindustrializzazione mirata, in responsabilità sociale d'impresa, in qualità sociale del lavoro e in qualità ambientale delle produzioni, e alla creazione delle condizioni per fuoriuscire dalla crisi dei territori umbri investiti dalle ricadute drammatiche della Merloni, del suo indotto e dell'intero reticolo economico e produttivo locale.
Noi continuiamo a pensare che per raggiungere completamente questi obiettivi sia necessario il ricorso ad una misura straordinaria quale l'istituzione della Zona Franca fiscale e previdenziale e, proprio in questi giorni, ci preoccupano i segnali di disinteresse e di disimpegno che il Governo, attraverso le Ferrovie dello Stato per esempio, ha dimostrato smantellando l'unico scalo merci dell'Umbria, quello di Foligno, vitale per l'intera Regione, ma soprattutto per quei territori e quelle imprese che più di altre hanno risentito dei morsi della crisi e che più necessitano oggi di contare su condizioni favorevoli, dal punto di vista della logistica e delle infrastrutture, per poter ricostruire una base solida per lo sviluppo.
Come ho sempre dimostrato in questi anni, sia sul piano politico, sia sul piano istituzionale, da Assessore provinciale al Lavoro, stando sempre concretamente vicino alle lavoratrici e ai lavoratori della Merloni, occupandomi quotidianamente delle loro sorti e preoccupandomi delle stesse sorti economiche e sociali di quel territorio e di quella vertenza, da eletto nel Consiglio regionale dell'Umbria, continuerò ad impegnarmi proficuamente ed assiduamente nella sfida che la stessa firma dell'Accordo di programma pone alla politica e alle Istituzioni dell'intera Regione: quella di far sì che alle promesse e agli impegni a ridosso delle elezioni possano seguire fatti ed azioni concrete per risollevare la fascia appenninica da una crisi che può tuttora produrre la desertificazione produttiva e il massacro sociale.
In questo frangente voglio esprimere un pensiero particolare a quelle lavoratrici e a quei lavoratori che per quasi due mesi hanno dato vita al presidio permanente di Colle: la loro abnegazione e la loro capacità di coinvolgere in questa vertenza istituzioni, politica, cittadinanza è stata innegabile ed encomiabile. Grazie a loro, probabilmente, e alla loro attenzione si sono potuti evitare pasticci e brutte sorprese in questa vertenza. A loro voglio rivolgere anche un invito. L'accordo di programma è solo una premessa, per quanto indispensabile, ad ogni futuro intervento per risolvere questa crisi: non ci si perda di vista ma continuiamo insieme in questo percorso di mobilitazione e di vigilanza.
Per come la penso io, ogni decisione futura non può che essere presa coinvolgendo attivamente le lavoratrici e i lavoratori. Nulla può essere deciso sulle spalle di questi e delle rappresentanze istiuzionali e democratiche del territorio.
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