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Marco Casavecchia Cominciamo con il Sig. Bietolini da Firenze. C’è voluto tutto il suo coraggio ad arbitrare quasi a senso unico tra ammonizioni comminate a caso, rigore negato (l’ennesimo) e punizioni inventate; forse non sapeva che il Grifo è già talmente malmesso di suo, che non aveva bisogno dell’aiuto di un arbitro per perdere. Il Lumezzane, niente di trascendentale, ha fatto due, forse tre tiri in tutta la partita ed ha vinto, come era capitato al Novara, oltre i suoi meriti. Salvatosi in diverse occasioni, con parate del portiere e pali o traverse, graziato dall’arbitro per un fallo su Martini nel primo tempo, alla prima occasione è passato in vantaggio, sfruttando una delle incertezze della difesa perugina, che si è distratta, lasciando un uomo solo davanti a Benassi. Capitolo play off concluso, come del resto da tempo in cuor nostro temevamo, pur se abbiamo concesso al Grifo la speranza che solo l’amore cieco del tifoso può mantenere viva (purtroppo, nemmeno la Dea Spes oggi si è mossa a compassione), la battaglia ora si sposta su un altro campo: quello della lotta per la sopravvivenza e per evitare guai peggiori. E sì, perché a breve si dovranno onorare altri impegni economici, quali gli stipendi e le solite gabelle. I “lilleri” sembrano latitare e “senza lilleri non si lallera”. Qualcosa sembra muoversi intorno a Covarelli, si dice di amici imprenditori e “amici di amici”, che dovrebbero mettere sul piatto qualche “manciata” di euro per tirare avanti fino a giugno ma, certo, dopo la seconda legnata casalinga consecutiva, c’è da temere che sorga in loro il dubbio dell’utilità di tutto ciò. Grifo avviato ad una brutta fine? Della ricapitalizzazione non se ne sa più niente, le “sirene spagnole” tacciono. Futuro più che oscuro, dunque, per il nostro amato Grifo, perché non c’è solo da salvare la presente stagione, ma ci sarebbe anche da progettare la prossima … ma, forse, pretendiamo troppo! Condividi