PERUGIA - Confederalità e contrasto all'azione del governo che vuole indebolire la Cgil. Questi gli elementi essenziali per uscire dalla crisi secondo Paola Agnello Modica. La segretaria confederale di Corso Italia lo ha detto nella sua relazione conclusiva al congresso della Cgil umbra che si chiude oggi (19 marzo) al Jazz hotel Giò di Perugia.
“Siamo in una crisi storica pesantissima, in una situazione di difficoltà causata anche dal governo nazionale”, esordisce Agnello Modica ricordando come il sindacato di Corso Italia continui a puntare sull'impianto confederale, “parola che in tanti qui avete richiamato con forza”.
Durante i lavori del congresso regionale “ci sono stati anche interventi accesi come è giusto e normale - osserva Agnello Modica - ma sempre nel rispetto dell'altro, nel segno, appunto, della confederalità e della pari dignità che in questo dibattito si è avvertita in tutti gli interventi, della prima o seconda mozione o di questa o quella provincia. Lo sottolineo perché la stampa, anche nazionale, insiste sempre sulle divisione della nostra organizzazione”.
Poi un passaggio sull'azione del governo: “Per essere più forte – insite la segretaria della Cgil - l'esecutivo ha bisogno di battere il movimento sindacale. Sta usando la crisi per modificare i rapporti sociali e i rapporti di forza del nostro paese. Un esempio su tutti è lo scudo fiscale anonimo, una scelta che può creare alleanze con organizzazioni poco limpide”. Insomma, a suo giudizio l'obiettivo del governo “è modificare la Costituzione materiale per arrivare a quella formale”.
Dalla dirigente sindacale anche un richiamo alla stampa: “I giornali per due anni non hanno ripreso le nostre denunce, per esempio quelle sulla modifica al processo del lavoro: sono anni che la Cgil solleva il problema, poi ci sentiamo chiedere da qualcuno dove eravamo. Io chiedo a loro dov'erano. Quell'avviso comune sull'arbitrato, fatto il giorno prima del nostro sciopero, ha confermato che tutti i diritti sono derogabili. Si arriva alla priorità del rapporto individuale del lavoro già pensato da Sacconi nel Libro Verde e nel Libro Bianco”.
Nelle sue conclusioni, la dirigente di Corso Italia torna sul tema con cui aveva aperto la relazione, quello del ruolo confederale della Cgil: “Riuscire a rinnovare contratti nazionali senza i paletti imposti dall'accordo separato, ad esempio, è un merito che va riconosciuto a chi, nella nostra organizzazione, è riuscito a mettere gli interessi comuni davanti a quelli dei singoli. Ricordiamoci che noi i risultati li abbiamo sempre ottenuti e che senza le nostre lotte avremmo molte più fabbriche chiuse di adesso”.
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