L'Accordo di programma per la reindustrializzazione a favore dei territori e dell'indotto di piccole imprese coinvolti nella crisi della A. Merloni siglato oggi ad Ancona dal Ministero dello Sviluppo Economico e dalle Regioni Marche, Umbria ed Emilia Romagna mette a disposizione risorse totali per 63 milioni di euro: 35 milioni dal Ministero, 20 dalla Regione Marche e 15 da Umbria ed Emilia Romagna.
Tre le finalità principali dell'accordo: incentivare i soggetti che vogliono acquisire assets della Merloni; sostenere i fornitori che hanno il 30% del fatturato legato al gruppo fabrianese, in amministrazione controllata da oltre un anno (''pacchetto indotto''); favorire la diversificazione dell'economia con nuovi progetti. L'Accordo servirà a sostenere la Legge Marzano, proseguendo così la copertura dei lavoratori della Merloni.
I 35 milioni di euro stanziati dal Ministero sono destinati agli incentivi per l'acquisto di stabilimenti e impianti e all'applicazione delle legge n. 181 del 1989 per il rilancio delle aree colpite da crisi di settore. In caso di cessione in discontinuità di uno stabilimento produttivo vengono riconosciuti all'acquirente 5 milioni di euro a titolo di bonus di 10mila euro per ogni lavoratore ex Merloni assunto.
L'acquirente potrà inoltre accedere ai benefici della legge n. 181, con agevolazioni consistenti in un contributo a fondo perduto fino al 25% degli investimenti. Se il tentativo di cessione in discontinuità non dovesse avere successo è previsto un intervento alternativo per 25 milioni di euro: subentrera' un soggetto pubblico per affittare per 9 mesi l'impianto con l'obbligo di acquisto per sé o per terzi alla fine di tale periodo.
Durante i 9 mesi verranno effettuati lavori di bonifica, riorganizzazione degli spazi, studi di fattibilità, promozione e marketing per facilitare la localizzazione di attività produttive che consentano al soggetto eventualmente di rientrare dell'investimento effettuato. In aggiunta verrà stanziato il bonus di 10.000 euro per ogni lavoratore ex Merloni rioccupato. Con la somma ricavata dalla vendita, i commissari effettuerebbero lavori di riconversione bonifica e ristrutturazione sugli stabilimenti che rimangono.
Cinque milioni sono destinati all'applicazione della legge n. 181 del 1989 ai Comuni (individuati dall'Ordinanza terremoto del 1997) con una specializzazione manifatturiera maggiore del 25% rispetto alla media di ripartizione del Centro Italia. Una misura, applicata per la prima volta nelle Marche, che supera i i confini dell'area fabrianese ed estende i benefici dell'Accordo a tutto il comparto della meccanica.
Una cinquantina i Comuni coinvolti nelle Marche, tra le province di Ancona e Macerata. I 20 milioni stanziati dalla Regione Marche saranno dedicati al ''pacchetto indotto'' per il distretto della meccanica marchigiano collegato alla A. Merloni: interventi per il supporto del trasferimento tecnologico tra le pmi; un Fondo di garanzia di II grado per le pmi; interventi per lo sviluppo del sistema locale del lavoro con un fondo per il finanziamento di opere di urbanizzazione, acquisto e costruzione capannoni e rinnovo impianti e macchinari; ammortizzatori in deroga. Rea gli obiettivi, anche quello di accrescere il potenziale attrattivo del territorio interessato e favorire una più tempestiva attuazione delle iniziative di rilancio dei siti in crisi.
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