PERUGIA - Mentre la crisi non cessa di far sentire i suoi effetti e si tenta, da parte delle istituzioni, di limitarne i danni, le famiglie umbre come reagiscono a tali situazioni di difficoltà? Qual è la visione della crisi da parte delle famiglie e in particolare delle mogli e compagne degli operai di quelle fabbriche già toccate o minacciate dalla crisi? Quali trasformazioni già in atto all’interno del mondo operaio la crisi - e la sua lettura attraverso lo sguardo delle donne - consente di cogliere in modo più chiaro? Sono questi gli interrogativi cui si cercherà di dare alcune prime risposte durante l’incontro “Le fabbriche degli uomini attraverso lo sguardo delle donne” organizzato dall’Assessorato all'Istruzione, Formazione, Lavoro e Pari Opportunità della Regione Umbria per domani venerdì 19 marzo, alle ore 16 a Perugia, nel Salone d’Onore di Palazzo Donini, sede della Giunta regionale dell’Umbria. Al centro dell’incontro il racconto della crisi attraverso la grande esperienza della giornalista e inviata del TG3 Carmen Santoro, esperta in mercato del lavoro, flessibilità, precarietà e infortuni sul lavoro, e attraverso le interviste, alle mogli e compagne di un gruppo di dipendenti delle fabbriche metalmeccaniche dell’Umbria, raccolte dalla sociologa Cecilia Cristofori, docente di Metodologia della ricerca sociale e di sociologia del mutamento sociale alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Perugia. A svolgere le conclusioni dell’incontro sarà l’assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro e Pari Opportunità della Regione Umbria. L’Umbria è stata investita dagli effetti della crisi finanziaria ed economica globale dopo un periodo caratterizzato da ottimi risultati e da significativi passi avanti rispetto ad alcune criticità storiche della sua struttura produttiva. In particolare, va ricordata la buona performance del mercato del lavoro che, a fine 2008, aveva fatto registrare un drastico calo della disoccupazione e tassi di attività e di occupazione superiori alle medie centro Italia e non lontani dai traguardi fissati per l’Europa dalla strategia di Lisbona. Di fronte ai primi segnali di crisi e di sofferenza del mercato del lavoro, la Regione Umbria è intervenuta, attraverso lo strumento della Cassa Integrazione in deroga, innanzitutto per assicurare ai lavoratori delle piccole imprese, altrimenti esclusi da ogni sussidio, quegli aiuti economici necessari per salvaguardare il tessuto sociale della nostra regione e per consentire alle imprese di non disperdere quel bagaglio di competenze senza le quali sarebbe poi impossibile ripartire. Ad oggi, sono oltre 8.000 i lavoratori che, a fronte degli esami congiunti effettuati dal Tavolo regionale, hanno potuto beneficiare degli ammortizzatori sociali potenzialmente disponibili. Da ultimo, a fine 2009, è stato dato avvio dalla Regione Umbria al Programma degli interventi per la gestione degli ammortizzatori sociali in deroga e la gestione delle politiche attive del lavoro in attuazione dell’Accordo Stato, Regioni e Province autonome del 12 febbraio 2009. Si tratta di un piano di interventi - fatto oggetto di concertazione con gli attori istituzionali, economici e sociali più rappresentativi delle istanze del territorio - finalizzato a consentire ai lavoratori in cassa integrazione in deroga di beneficiare, insieme al sussidio, di interventi di orientamento e formazione professionale che ne facilitino il reimpiego. La Regione Umbria ha optato per un sistema di intervento misto, che prevede cioè una divisione dei compiti fra pubblico - i Centri per l’Impiego delle Province - e privato - le agenzie formative accreditate dalla Regione - a seconda della durata del periodo di sospensione dal lavoro dei soggetti interessati (lavoratori così detti “sopra-soglia”, ossia con almeno 60 ore di sospensione mensile e almeno una settimana a zero ore, che potranno spendere il credito di politica attiva presso le agenzie formative accreditate; lavoratori così detti “sotto-soglia”, che potranno spendere il loro credito di politica attiva presso i Centri per l’Impiego). Questo grande sforzo collettivo dovrà naturalmente essere oggetto di un attento processo di monitoraggio da parte della Regione stessa. Parallelamente alla raccolta dei dati, sarà altresì utile rinnovare le occasioni, come quella offerta dal prossimo incontro del 19 marzo, di ascolto e di confronto con la voce dei cittadini, uomini e donne della Regione, che della crisi sono purtroppo i veri protagonisti. Condividi