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Mario Taborchi* Siamo a ridosso di un appuntamento elettorale molto importante e sarebbe utile concentrare il nostro impegno e la nostra attenzione sulle vicende politiche nazionali perché vi è il concreto pericolo che si vada affermando una sorta di “pensiero unico”, tanto sono simili i messaggi ed i programmi dei due maggiori partiti (o forse sarebbe meglio definirli “coalizioni”,vista l’ampia rappresentanza interna). Tuttavia, è opportuno guardare anche alle vicende locali perché l’amministrazione comunale sta assumendo atti importanti, specie nel campo urbanistico, senza i necessari passaggi politici. Nel febbraio scorso, sul sito web del comune di Corciano è apparso in forma “quasi” clandestina, un avviso pubblico per l’assegnazione dell’incarico di “coordinatore e consulente generale dell’ufficio di piano per la parte strutturale del PRG ex L.R. 11/2005”. Quindi apprendiamo, quasi casualmente, che l’amministrazione comunale (o solo il suo Sindaco?) ha avviato la procedura di revisione del Piano Regolatore Generale Parte Strutturale. Come molti sanno, il Piano Regolatore rappresenta uno degli strumenti fondamentali dell’attività programmatoria di una amministrazione comunale. Pertanto l’avvio della procedura di revisione dovrebbe sempre essere preceduta da un atto deliberativo del Consiglio Comunale conseguente ad una discussione politica circa le motivazioni e gli eventuali indirizzi utili per il professionista che dovrà assumere questo incarico importante e delicato. Così non è stato! Si è relegata questa importante decisione a fatto meramente burocratico. Con ciò si è compiuto un atto molto scorretto, sia sul piano formale che sostanziale! L’aver assunto questa decisione senza preventivamente coinvolgere né il gruppo di maggioranza, di cui ancora Sinistra Democratica fa parte, né il consiglio comunale, denota una scarsa considerazione del rispetto dei rapporti politici e della correttezza istituzionale. E’ preoccupante, al riguardo, anche il silenzio che viene dalle opposizioni! Il Sindaco, da qualche tempo a questa parte, non aveva fatto mistero di avere un atteggiamento molto critico nei confronti del PRG vigente. Un PRG licenziato dalla precedente amministrazione, di cui lo stesso Sindaco ha condiviso le scelte, avendo avuto prima un incarico in giunta per poi chiudere il mandato tra i banchi della maggioranza. Oltretutto, il Sindaco ha mantenuto la delega all’Urbanistica e come in questi anni l’ha esercitata ha destato più di una perplessità. Basti ricordare la vicenda Fassa Bortolo presentata all’opinione pubblica come atto dovuto, salvo poi fare una repentina retromarcia con grave danno all’immagine dell’amministrazione comunale. Molte commissioni urbanistiche si svolgono senza la presenza dell’assessore di riferimento, con dei portavoce incaricati di difendere decisioni precostituite, sordi ad ogni tipo di argomentazione alternativa. Anche le commissioni edilizie, che per regolamento sono presiedute dal Sindaco, spesso non vedono la sua presenza. E’ stata introdotta una gestione tecnicistica dell’Urbanistica, quando è l’assessorato più politico di un’amministrazione comunale. Qualunque Piano Regolatore ha la necessità di essere “gestito” sul piano politico, non è sufficiente la sola applicazione burocratica delle norme. Le trasformazioni del territorio hanno un effetto permanente o comunque di grande impatto e per questo richiedono la massima attenzione da parte della politica, la cui funzione non può mai essere delegata ai tecnici, cosa che in un certo qual modo si è verificata in questo mandato amministrativo. Per questo ritengo fondamentale una discussione preventiva sul PRG che sicuramente ha necessità di essere adeguato alle nuove norme urbanistiche introdotte e a nuovi obiettivi di sviluppo e di riequilibrio del territorio. Tuttavia, a circa un anno dalla scadenza del mandato amministrativo, appare fuori luogo l’avvio della procedura di revisione perché in questo limitato lasso di tempo non sarà possibile approvare neanche il documento preliminare e, se anche lo fosse, in alcuni cittadini si alimenterebbero delle aspettative tali da condizionare la prossima tornata amministrativa. Mi auguro che da parte delle persone maggiormente responsabili dell’amministrazione comunale e del Partito Democratico vi sia un ripensamento, non perché sono affezionato a questo PRG avendolo votato e non come tanti altri ipocritamente misconosciuto, ma perché giunti alla fine del mandato attribuire questo incarico mi pare una scelta inopportuna dal punto di vista finanziario e una seria ipoteca per chi sarà chiamato fra un anno ad amministrare. Se si vuole intervenire proprio ora su questa materia, allora si svolga un’ampia discussione in Consiglio Comunale e si voti un documento politico circa i limiti dell’attuale PRG ed alcuni obiettivi da perseguire che potranno tornare utili per la nuova amministrazione. Piuttosto, sarebbe anche ora che il nuovo regolamento edilizio, da tempo promesso, vedesse la luce perché già di per se rappresenta un valido strumento per contenere e regolare l’uso del territorio. * coordinatore di Sd di Corciano Condividi