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di Daniele Orlandi PERUGIA: Benassi, Raimondi, Urbano, Pagani, Stamilla, Perra (Taccucc i 30’), Della Rocca, Lacrimini, Bondi, Docente (Martini 74’), Del Core (Paponi 69’),;All. Zaffaroni/Buzzi. NOVARA: Fontana, Gheller, Lisuzzo, Centurioni, Gemiti, Drascek, Porcari, Rigoni, Motta (Evola 74’), Ventola (Gonzalez 67’), Bertani (Kossentino 87’) Al. Tesser. ARBITRO: Del Giovane di albano laziale ASSISTENTI I: Morelli e Battisti. MARCATORI: 32’ Bertani; 41’Gonzalez. PERUGIA - Doveva essere la grande giornata in cui il Grifo avrebbe tentato di far finire l’imbattibilità del Novara ed invece, alla fine, è stato il Novara a far cadere l’imbattibilità interna del Perugia. Ma il risultato è francamente bugiardo e gli episodi hanno giocato tutti contro i ragazzi di Zaffaroni, come spesso succede nelle giornate storte. Nel primo tempo, i biancorossi hanno tenuto sempre il pallino in mano, hanno costruito molto sulle fasce, ma non hanno concluso a rete le tre-quattro situazioni che hanno saputo costruire (3’ e 4’ Del Core; 19’ Stamilla, 36’ Docente). Il Novara ha dato l’impressione fin dall’inizio di essere la classica squadra quadrata che, se non può attaccare, si difende con sagacia e, poi, assistita dalla sorte, sa sfruttare le poche occasioni che si presentano: cosa che è puntualmente avvenuta nel finale della partita. Nella ripresa, il Perugia ha prodotto il massimo sforzo per provare a vincere, anche se con minor lucidità rispetto al primo tempo. E ha saputo creare situazioni pericolose (4’ Del Core, 13’ Docente) tra cui due rigori reclamati sullo 0-0, almeno uno dei quali (19’, mani del novarese Lisuzzo in piena area di rigore) davvero non si capisce come l’arbitro abbia fatto a non fischiarlo. Queste circostanze, unite all’infortunio che ha costretto Perra a uscire nel primo tempo ed alla svista di Raimondi in occasione del primo gol del Novara, hanno colorato di nero una partita in cui i grifoni non hanno demeritato, tanto che la curva nord, alla fine, ha applaudito i biancorossi, pur ritenendo che la stagione fosse ormai compromessa. Questo si pensava al 90°, prima di conoscere i risultati degli altri campi, Poi, si è saputo che il Benevento ha perso in casa col Pergocrema e la zona play off è adesso ridotta a cinque punti effettivi, occupata da Benevento e Lumezzane, che, perdipiù, dovranno entrambe presentarsi al Curi (il Lume già domenica prossima). Per il Perugia visto oggi, l’aggancio ai play off è oggettivamente ancora possibile, anche se non facile. Aldilà del comprensibile scoramento dopo la partita col Novara, faranno bene a crederci i tecnici e i giocatori, e perché no (in fondo costa poco) anche i tifosi, visto che, per la squadra, provarci è un dovere, il minimo dovuto ad un pubblico che meriterebbe ben altri scenari. Intanto, la vicenda societaria fa registrare il proseguimento dei contatti tra Covarelli ed il cav. Angelelli, imprenditore di Massa Martana, che sembrerebbe disponibile ad intervenire finanziariamente a supporto delle difficoltà in cui si dibatte il Perugia, non si sa a quali condizioni, e se con ingresso (ed eventualmente con quale peso) nella compagine societaria. Pare che, stanti le imminenti scadenze di pagamenti, il prossimo incontro tra Covarelli ed Angelelli sia fissato per il 24 marzo e, nell’occasione, si dovrebbe cominciare a parlare di cifre. I tifosi aspettano. Non possono fare altro, e certamente vorrebbero che una maggiore solidità societaria, permettesse, a fine anno, di non azzerare le cose buone che pure si son viste quest’anno (a partire da alcuni giocatori-chiave, per passare dal ds e da Braglia) da cui si potrebbe seriamente ripartire per poter impostare una stagione con prospettive interessanti, il prossimo anno. I tifosi sono così, vogliono la botte piena e la moglie ubriaca, oltre che, se possibile, anche l’uva sui filari. Tradotto: non mollare per questa stagione, puntando sui progressi visti con Braglia e contando sugli scontri diretti in casa per tentare la rimonta; rafforzare le finanze, evitare scelte tecniche improvvisate, e puntare ad una stagione 2010-11 di vera programmazione vincente. Allo stato odierno sembrerebbe come voler diventare milionari quando non si riesce neppure a mettere insieme il pranzo con la cena. Ma, nel calcio, e specie in quello italiano dove l’improvvisazione la fa da padrona, chi sa programmare con coraggio, spesso riesce a vincere anche spendendo meno, ma meglio. Condividi