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ROMA - La procura di Roma si spacco' sulla necessita' di intercettare Angelo Balducci, Mauro della Giovampaola e Diego Anemone, i principali esponenti della 'cricca' finita in carcere il mese scorso nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla magistratura di Firenze. E' quanto riportano stamane diversi quotidiani in merito agli sviluppi dell'inchiesta sugli appalti del G8 della Maddalena. Il procuratore capo di Roma, Giovanni Ferrara, e il suo aggiunto, Achille Toro (dimessosi dalla magistratura dopo essere stato indagato per corruzione e rivelazione del segreto di ufficio), avrebbero tentato di frenare l'indagine avviata sin dal 2008 dal sostituto procuratore di Roma Assunta Coccomello su Balducci e sugli altri funzionari e imprenditori arrestati nei mesi successivi. A riferirlo e' stata la stessa Coccomello ascoltata nei giorni scorsi - assieme ai due ufficiali dei carabinieri del Noe poi sostituiti con gli investigatori della Guardia di Finanza - dai magistrati di Perugia che stanno indagando su Toro. ''Ferrara e Toro - ha raccontato il pm Coccomello - segnalavano la necessita' di individuare il passaggio delle somme di denaro per supportare la sussitenza di indizi'' di corruzione; ''al massimo individuavano elementi per individuare un abuso di ufficio''. L'inchiesta in corso a Perugia e Firenze, inoltre, avrebbe portato gli inquirenti - riferiscono i principali quotidiani - a identificare un giro di escort di alto bordo, circa 350, pagate dagli imprenditori Diego Anemone e Guido Ballari. Le 'squillo' sarebbero state utilizzate come merce di scambio di favori nel settore degli appalti. Condividi