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di Daniele Bovi Fino all'ultimo secondo disponibile. Alle 11 di questa mattina il Pd umbro ancora non aveva individuato il terzo nome di donna da inserire nella lista della provincia di Perugia. Alla fine però sarà Rita Russo, lavoratrice del mondo della sanità, ad aggiungersi a Marinella Zingarelli (artigiana di Ponte San Giovanni che opera nel mondo della cooperazione) e al noto avvocato di Valfabbrica Morena Bigini. Le liste così sono al completo ma di certo non soddisfano larghi pezzi di partito. Dalle parti di Area Democratica e dell'area Marino infatti, che in assemblea hanno dato il loro placet turandosi il naso, c'è delusione per il “mancato rinnovamento” e per la “scarsa apertura verso donne, giovani e società civile”. Della contrarietà sul famigerato listino bloccato poi s'è detto e scritto tutto. Quello che però dall'area Marino premono di far sapere è che senza di loro la maggioranza del partito non c'è: “Bastava guardare – dicono – il voto dell'altro giorno in assemblea sul listino”. NIENTE DA FARE PER RADICALI, GRILLINI E SINISTRA CRITICA Niente da fare invece per la lista Bonino-Pannella (1200 firme raccolte a Perugia, circa 600a Terni), per i grillini e per Sinistra Critica: la soglia delle 3200 firme necessarie (2000 in provincia di Perugia e e 1200 in quella di Terni) non è stata raggiunta. Non ce l'ha fatta neanche Forza Nuova, che candidava il giovane Riccardo Donti: le firme c'erano ma la documentazione è stata presentata in ritardo. Spetta adesso agli uffici della Corte d'Appello di Perugia, al lavoro da tre ore, stabilire la regolarità delle firme e della documentazione: un lavoro da terminare entro 72 ore. La lista Bonino-Pannella però annuncia battaglia: le firme a sostegno della candidatura di Maria Antonietta Farina Coscioni sono state depositate comunque. “Noi – dice ad Umbrialeft Liliana Chiaramello, segretaria dei Radicali di Perugia – abbiamo consegnato tutto insieme ad una lettera di protesta in cui si denuncia l'illegalità della situazione”. Da settimane infatti i radicali (che giorni fa hanno dato vita ad una conferenza stampa sull'argomento insieme a Sinistra Critica e grillini), denunciano le difficoltà nel raccogliere le firme. Difficoltà connesse, secondo loro, alla legge elettorale approvata sotto Natale dal consiglio regionale. Sotto accusa sono finiti il troppo poco tempo a disposizione (poco più di 30 giorni contro i sei mesi previsti dalla legge nazionale), le inadempienze degli uffici regionali e il fatto che i partiti già presenti in parlamento o nei consigli regionali siano esentati dalla raccolta. “Siamo disposti – conclude la Chiaramello – a denunciare tutto al Tar e, se necessario, anche ad arrivare fino alla Corte europea per i diritti dell'uomo”. I tamburi di guerra rullano però anche in caso del movimento “Umbria a 5 stelle”: “Noi abbiamo pagato – dice ad Umbrialeft Michele Pietrelli, uno dei leader del movimento – il nostro scarso radicamento nel Ternano. A Perugia infatti avevamo raccolto tutte le firme necessarie, a Terni invece non ce l'abbiamo fatta”. Per mercoledì mattina alle 11 il movimento ha convocato una conferenza stampa al palazzo della Provincia di Perugia: “Lì cercheremo – conclude Pietrelli – di urlare un po'”. Condividi