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Il listino rimane così com'è mentre l’assemblea di ieri sera, finita tra urla belluine e con una buona parte dei delegati che hanno abbandonato la sala dell’hotel Giò, ha scosso dalle fondamenta una casa democratica per la verità già pericolante. E visto che ogni giorno porta la sua pena quella di oggi riguarda l’individuazione dei tre nomi di donna che mancano per completare la lista provinciale di Perugia. Il problema che il segretario Bottini si trova a gestire attiene non tanto il trovare tre nomi, che si troverebbero pure alla svelta, quanto dei territori liberi dalla guerriglia tra candidati già ventre a terra nella caccia alle preferenze. In questo quadro, che vede in molte zone dell’Umbria bersaniani e franceschiniani l’un contro l’altro armati, è chiaro che una candidatura che porti via anche poche centinaia di preferenze è fortemente malvista. Fatto sta che nel pomeriggio di oggi le operazioni erano ancora in alto mare: per andare alla Corte d’Appello a presentare le liste c’è tempo fino a domani a mezzogiorno. E il Pd sembra voler sfruttare fino all’ultimo secondo disponibile. In questo quadro c’è chi, all’interno delle fila democratiche, dopo l’assemblea di ieri dice apertamente che “ormai esistono due partiti: ricostruire un clima di fiducia non sarà facile”. Chi ci va giù pesante dice invece che “io quella lì (cioè Catiuscia Marini, ndr) non la voto”. Chi la butta sul ridere poi propone la lista “A sinistra per Fiammetta”. Infine c’è chi prova ad abbozzare un ragionamento sostenendo che ieri “è stato un errore votare prima le liste provinciali e alla fine il listino”. Il perché è presto detto: visto che i nomi del proporzionale sono stati digeriti a fatica da larghe parti del partito che hanno votato sì turandosi il naso, se il listino fosse stato affossato all’inizio i giochi si sarebbero potuti riaprire anche sul proporzionale. E invece è finita com’è finita. Chi guarda un po’ più in là infine abbozza uno scenario di questo tipo: la ferocia della battaglia, su tutti i fronti, è data dalla sensazione che quello del 28-29 marzo sia “l’ultimo giro di walzer”. Ossia, il centrosinistra è sicuro di farcela per questa volta mentre fra cinque anni tutto può accadere. Prima di tutto quindi vanno salvate più postazioni possibili. SONDAGGI POSITIVI Nel frattempo il segretario Bottini si gode il sondaggio del settimanale Panorama che assegna a Catiuscia Marini un bel 52% contro il 38 di Fiammetta Modena. “Il risultato del sondaggio – sottolinea Bottini – dà un’indicazione estremamente positiva sull’apprezzamento che la popolazione umbra dimostra nei confronti di Catiuscia Marini, anche considerando che la campagna elettorale è al momento solo alle battute iniziali”. CATIUSCIA MARINI OGGI IN VALNERINA La candidata invece, dopo la serata da tregenda di ieri, ha passato la giornata nella tana del nemico, ossia nella Valnerina di Bocci. “L’attenzione con cui l’Umbria valorizza il suo patrimonio storico e culturale – ha detto la Marini - è motivo d’orgoglio per tutta la comunità. Dobbiamo continuare ad investire nel recupero e nella riqualificazione dei nostri borghi, si tratta di una delle scelte decisive per favorire un alto livello di qualità della vita, incrementare il turismo, valorizzare la nostra storia e stimolare forme di sviluppo sostenibile. La miglior risposta che si poteva dare alle drammatiche conseguenze che il terremoto del 1997 ha lasciato in questa parte del territorio”. Per quanto riguarda il terremoto democratico invece, lo sciame sismico è previsto costante nei prossimi mesi. Condividi