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Ieri, in occasione dell'Assemblea regionale del PD dedicata alle candidature per le prossime elezioni regionali, Antonello Chianella, responsabile dell'organizzazione della segreteria regionale del Pd dell'Umbria, ha presentato un ordine del giorno riguardante le due importanti vertenze che coinvolgono l'Umbria in questo momento: quelle dell'Antonio Merloni di Colle di Nocera e delle Basell di Terni. Nel corso dei lavori è anche intervenuto un operaio della Rsu della Merloni che ha illustrato la situazione di evidente difficoltà dell'azienda. Nel documento presentato da Chianella si esprime la concreta solidarietà del PD Regionale "ai lavoratori in lotta per tutelare l’occupazione e il lavoro nella nostra regione" e si nota come "in tutte le decine di vertenze aperte nella nostra realtà regionale si evidenzia l’assenza di politica industriale del governo nazionale" e questo in particolare sulle due più importanti: la Antonio Merloni di Colle di Nocera e la Basell di Terni. In particolare per quanto riguarda la Antonio Merloni e la crisi della fascia appenninica dove sono a rischio, tenendo conto dell’indotto, oltre 2000 posti di lavoro su 70000 abitanti, il PD ritiene importante la sottoscrizione di un accordo di programma con risorse certe corrispondenti allo stanziamento da parte del governo nazionale di almeno 50 milioni di euro; il mantenimento di un attività produttiva relativa alla produzione di elettrodomestici anche nel sito umbro; l’impegno da parte delle forze imprenditoriali a definire progetti industriali in grado di mantenere i livelli occupazionali complessivi. Per la Basell di Terni, invece, occorre impedire la preannunciata chiusura dello stabilimento, rifiutando le decisioni unilaterali che LyondellBasell intende mettere in campo, sulla cessazione delle attività come sulla risoluzione dei rapporti di lavoro incentrata solo sui risparmi da realizzare. "Va sostenuta - si dice anche nel documento - la convergenza dimostrata anche in assemblea tra organizzazioni sindacali e Autonomie locali orientata a sviluppare una vertenza multiregionale verso il Ministero dello Sviluppo Economico, per affrontare gli elementi di competitività industriale che mirano e rendono attaccabili le presenze italiane nelle multinazionali (dall’energia, alle materie prime, al metano, alle bonifiche e ai tempi delle autorizzazioni amministrative sugli investimenti) nel nostro Paese". Per tutte e due queste vertenze, centrali per la nostra Regione, è impegnato a sostenere le iniziative delle organizzazioni sindacali e delle Amministrazioni locali "per affinare un percorso di aggregazione dei diversi territori in cui operano le imprese, in grado di dare voce al lavoro contrastando il lento ma continuo depauperamento del patrimonio industriale italiano". Condividi