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PERUGIA - La Corte d'assise d'appello di Perugia ha confermato oggi la sentenza emessa in primo grado per l'omicidio dell'elettricista Marsilio Rivaroli, ucciso nell'aprile del 2003 a Foligno. Sono stati condannati a 23 anni e sei mesi di reclusione il latitante kosovaro Daut Morina, e a 22 anni e sei mesi l'albanese Arsen Resuli, presente oggi in aula. Entrambi sono accusati di omicidio premeditato aggravato. Confermata la sentenza anche per Loredana di Tullio, accusata di favoreggiamento e assolta per non aver commesso il fatto. Nel processo si sono costituiti parte civile i familiari di Rivaroli, attraverso l'avvocato Giovanni Picuti. La decisione della Corte d'assise di appello (presidente Maurizio Muscato, a latere Maria Giuseppina Fodaroni) è stata emessa dopo circa tre ore di camera di consiglio. Per i due stranieri, difesi dagli avvocati Chiara Lazzari e Vincenzo Rossi, il procuratore generale, Giancarlo Costagliola, aveva chiesto la condanna all'ergastolo. Di due anni e quattro mesi, invece, la pena chiesta per Loredana Di Tullio. La difesa di Arsen Resuli e di Daut Morina aveva sostenuto in aula la tesi dell'innocenza e sollecitato la loro remissione in libertà. Rivaroli venne ucciso nella sua abitazione. Gli accertamenti evidenziarono che era stato colpito con un coltello alla gola, ma ferite dovute probabilmente a un tentativo di difesa vennero trovate anche in altre parti del corpo. L'indagine è stata condotta dalla squadra mobile della questura e dal commissariato di Foligno. Il processo di primo grado si concluse il tre gennaio del 2007. Condividi