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Il Consiglio Comunale di Perugia ha approvato, con 20 voti a favore ed 11 contrari, la Petizione popolare su: “Istituzione presso il Comune di Perugia di un pubblico Registro per raccogliere le dichiarazioni di Testamento Biologico”. Molto intensa la seconda parte del dibattito, con ben nove interventi, equamente suddivisi tra maggioranza ed opposizione. Nel corso della discussione è emersa con evidenza la differenza di vedute sul tema da parte dei due schieramenti, anche se sono state registrate alcune aperture al dialogo. I consiglieri di maggioranza hanno espresso una chiara condivisione rispetto ai contenuti della petizione, invitando il Consiglio Comunale a dare risposte certe e serie di fronte ad una precisa richiesta dei cittadini su un argomento ormai in discussione in Parlamento da oltre dieci anni. Il centro-sinistra ha ribadito la competenza del Comune ad affrontare la tematica del registro del testamento biologico, la cui istituzione consentirebbe di garantire un servizio ai cittadini, permettendo agli stessi di esercitare un inalienabile diritto: quello di dichiarare formalmente le proprie intenzioni sugli argomenti più disparati, non necessariamente il fine vita o la contrarietà all’accanimento terapeutico. Peraltro la maggioranza ha ricordato che il diritto al consenso informato è già attivo e presente nel nostro ordinamento, anche se sarebbe comunque utile la promulgazione di una legge che consentisse di far chiarezza una volta per tutte sull’argomento. I consiglieri dell’opposizione, al contrario, hanno confermato i loro dubbi sulla questione concernente l’istituzione del registro del testamento biologico, non tanto per una questione morale o di principio, ma soprattutto per l’assenza ad oggi di una normativa nazionale di riferimento sul punto. Cosa che, in questo momento, renderebbe irrilevante e priva di effetti l’istituzione del registro a Perugia. Il centro-destra in ogni caso ha confermato che il tempo è maturo affinchè il Parlamento, unico organo deputato a farlo, assuma scelte politiche precise sul tema, dando una risposta più condivisa possibile ai cittadini. E se la decisione andrà nella direzione della possibilità di istituire il registro del testamento biologico, allora il Comune di Perugia potrà farlo senza riserve e timori. Al contrario, nell’attuale panorama legislativo nazionale, esistono norme precise che rendono illegittime alcune scelte: si pensi al divieto di compiere atti di disposizione sul proprio corpo che possano compromettere la vita, oppure la punizione nel codice penale del reato di istigazione al suicidio, ecc. In conclusione per la minoranza sarebbe stato preferibile astenersi dal decidere sulla petizione, evitando di istituire un registro la cui valenza giuridica e pratica attualmente è nulla. In chiusura di seduta poi, la maggioranza consiliare ha presentato un odg sullo stesso tema affrontato in precedenza con la petizione. Il documento è stato illustrato, ma la discussione è stata rinviata alla prossima seduta. Nell’atto in oggetto sono tre i punti che caratterizzano il dispositivo; si propone, in sostanza, che il Consiglio Comunale deliberi: 1) “di invitare il Sindaco a prospettare ai rappresentanti nel Parlamento Italiano la necessità di legiferare in materia, ritenendo utile uniformare le procedure su tutto il territorio nazionale; 2) di istituire con successivo atto di Consiglio una commissione consiliare di studio per elaborare le linee guida per la redazione del regolamento comunale per il registro dei testamenti biologici; 3) di impegnare la Giunta ad adottare le modalità operative ed organizzative per l’attivazione del registro comunale dei testamenti biologici”. Condividi