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PERUGIA - Ipotizzano che possa essere stato un lavoro destinato al figlio Camillo la contropartita che l'ex procuratore di Roma Achille Toro potrebbe avere ricevuto per le presunte indicazioni fornite sull'inchiesta relativa ai cosiddetti Grandi eventi. Una ricostruzione fatta dai pm di Perugia e delineata anche nella richiesta di rinnovare le misure cautelari nei confronti dei quattro arrestati a Firenze. All'ex magistrato la procura perugina ha contestato i reati di corruzione e favoreggiamento oltre a quello di rivelazione del segreto d'ufficio. La posizione di Toro, che si e' dimesso dall'ordine giudiziario in seguito all'inchiesta, e' una di quelle su cui si sta concentrando l'attivita' investigativa dei pubblici ministeri del capoluogo umbro Federico Centrone, Alessia Tavarnesi e Sergio Sottani. Nell'ordinanza di custodia cautelare del gip di Firenze e' stata tra l'altro riportata un'intercettazione telefonica tra Camillo Toro e l'avvocato Edgardo Azzopardi. Quest'ultimo, il primo febbraio scorso, chiede al figlio del magistrato se la sua attivita' di monitoraggio e' sempre in corso: ''tu stai sempre monitorando?... si'''. ''Toro - ha scritto il gip - rassicura '... per forza... sempre compatibilmente con le mie possibilita'... cioe' quelle fisiche'. Azzopardi - continua il giudice - da parte sua si impegna ad incontrarsi con Biagio (Eramo) dell'Acea per la questione lavorativa del suo interlocutore '...tu monitorizza... io in settimana vedo Biagio (Eramo, ndr)'. Infatti Camillo Toro pur confermando di avere gia' firmato il contratto vuole avere qualche chiarimento''. Secondo il gip Azzopardi poi ''torna a ripetere che sara' sua cura interessarsi di questo aspetto, esortando il suo interlocutore a continuare la sua attivita' di monitoraggio''. Di ''indizi'' sul presunto ruolo di Achille Toro come ''colui che effettua le illecite propalazioni attinenti alle indagini espletate dalle procure di Roma e di Firenze'' si parla anche nell'integrazione di richiesta di applicazione delle misure cautelari inviata dai pm del capoluogo toscano al gip di quella citta' il 4 febbraio scorso. Presunte rivelazione operate - secondo gli inquirenti - ''per il tramite'' di Camillo Toro ''a sua volta in contatto'' con Edgardo Azzopardi. Nell'integrazione si sostiene inoltre che dalle conversazioni tra Camillo Toro, Azzopardi e Angelo Balducci tra il 28 e il 30 gennaio ''si evince come le informazioni ricevute e propalate abbiano quale diretta fonte di provenienza la procura di Roma dopo che questa aveva avuto contatti istituzionali'' con quella di Firenze. In particolare nell'atto si fa riferimento alle telefonate tra i vertici dei due Uffici del 28 e del 29 gennaio, sottolineando che in quest'ultima giornata ''i contatti telefonici tra Camillo Toro e Azzopardi diventano frenetici''. Condividi