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PERUGIA - “Punti centrali del programma della Sinistra l’Arcobaleno sono la battaglia per rimettere al centro del mercato del lavoro la modalità a tempo indeterminato, la lotta alla precarietà e l’impegno per un risarcimento sociale verso i salari e gli stipendi”. A sostenerlo è Stefano Vinti, candidato al Senato per la Sinistra Arcobaleno, secondo il quale, “Per ridare dignità al lavoro occorre prima di tutto superare la legge 30. Ciò significa cancellare la farsa dei contratti precari, camuffati da lavoro autonomo, per attività lavorative che invece sono di lavoro subordinato”. “Vogliamo eliminare dall’ordinamento giuridico le collaborazioni coordinate e continuative e il lavoro a progetto - aggiunge -, nonché l’associazione in partecipazione con apporto di lavoro, e la conseguente riconduzione di tutta la vasta area del falso lavoro autonomo alla disciplina, ai diritti e alle tutele del lavoro subordinato. Con una norma specifica va eliminata anche la prassi delle ‘false partite IVA’. Va poi combattuto l’abuso dei contratti a termine e introdotto un limite di 36 mesi di durata massima per l’apprendistato. Inoltre, nelle nuove assunzioni, anche quelle a tempo determinato, deve essere garantito il diritto di precedenza a chi è già stato assunto con un rapporto di lavoro a termine di qualsiasi natura, in maniera che, dopo 36 mesi, sia comunque assicurato il diritto all’assunzione a tempo indeterminato a tutti coloro che hanno lavorato in forma precaria per lo stesso datore di lavoro”. Vinti così prosegue: “Ma combattere il precariato significa anche arginare l’erosione del potere d’acquisto delle retribuzioni e il carovita. Quindi, contemporaneamente ai provvedimenti indicati in precedenza, bisogna contrastare la piaga dei salari bassi, introducendo uno strumento come quello del salario minimo, connesso all’efficacia generale dei contratti di lavoro. Per il 2008 proponiamo che sia prevista una retribuzione minima di 8 euro all’ora, che corrisponde a una retribuzione mensile netta di 1000 euro. E questo importo va pienamente indicizzato con cadenza annuale rispetto al tasso di inflazione reale. Accanto a questo vogliamo aumentare subito le retribuzioni. Il potere di acquisto si è ridotto in maniera drammatica, e in Umbria la situazione è ancora più pesante, visto che partiamo da condizioni già mediamente inferiori del 10 per cento rispetto ai salari del Centro-Nord. Vogliamo aumentare da subito i salari dei lavoratori dipendenti utilizzando i miliardi di euro dell’extragettito derivato dalla lotta all’evasione per aumentare in maniera consistente le detrazioni per lavoro dipendente e poi introducendo un meccanismo di recupero automatico annuale dell’inflazione reale. Infine, siamo nettamente contrari a qualsiasi incentivo del lavoro straordinario. Anzi occorre stabilire per legge l’orario di lavoro giornaliero massimo, che proponiamo a otto ore, con due ore massimo di straordinario. L’inesistenza di un limite massimo giornaliero dell’orario di lavoro, oltre ad essere iniqua socialmente, ha una conseguenza reale e preoccupante anche per la sicurezza del lavoro, come ampiamente si è preoccupata di dimostrare la cronaca drammatica degli omicidi sul lavoro”. Condividi