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''Pretendiamo che la parola data dal ministero venga rispettata''. Il presidente delle Marche Gian Mario Spacca sollecita la firma dell'Accordo di programma per i territori e dell'indotto di piccole imprese coinvolti nella crisi della A. Merloni. Un atto ''ineludibile, necessario, indispensabile''. ''Entro il 28 febbraio - spiega - ci aspettiamo la firma così come promesso dal ministero dello Sviluppo economico dieci giorni fa a Roma, nell'incontro con i commissari straordinari e le segreterie nazionali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Ci è stata data la parola e pretendiamo che venga rispettata''. I tecnici del Mse (il ministro era assente), avevano ''assicurato che la firma sarebbe avvenuta entro febbraio, con un disponibilità finanziaria di almeno 40-50 milioni di euro da parte del Governo, cui andranno aggiunte le risorse che le Regioni riusciranno a reperire attraverso il Fas, il Fondo sociale europeo e i bilanci regionali''. ''L' accordo - prosegue - non può più aspettare, il ministero ha già perso troppo tempo e ulteriori ritardi sono inaccettabili, anche perché ci sono tutte le condizioni per la firma. In ballo c'è il futuro di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie, e siamo pronti a scendere di nuovo in piazza al loro fianco tutte le volte che sarà necessario''. Solo l'accordo può ''sostenere la ricostruzione, la ristrutturazione e la riorganizzazione del gruppo Merloni e difendere l'occupazione sul territorio''. Quanto all'interesse della China Machi Holdings Group, la Regione valuta ''positivamente questa possibilità, ma – osserva Spacca - non possiamo puntare solo su questo perché, nonostante la visita dei vertici dimostri la serietà del lavoro istruttorio della società, non esiste alcun impegno formale''. ''Resta prioritaria la firma dell'Accordo anche perché anche altri imprenditori hanno manifestato interesse per l'operazione, ma aspettano un riferimento finanziario di sostegno alla procedura''. Condividi