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Aumentano le denunce per fatti di corruzione e concussione accertati nel 2009: la crescita è stata rispettivamente del 229% e del 153% rispetto al 2008. E' il dato fornito nella relazione del procuratore generale della Corte dei Conti, Mario Ristuccia, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario. "Il fenomeno, per quanto riguarda i reati di corruzione, concussione e abuso d'ufficio - ha sottolineato Ristuccia - continua a presentare carattere di gravità, dal momento che, pur con la difficoltà di confrontare e coordinare dati provenienti da fonti diverse (servizio anti corruzione e trasparenza del ministero dell'Interno, comandi generali dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza), deve comunque ritenersi che il numero delle denunce per fatti di corruzione e concussione accertati nel 2009 è fortemente aumentato rispetto al 2008". Il ministero dell'Interno, i comandi generali dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, ha poi spiegato il procuratore generale, "nel solo periodo gennaio - novembre 2009 hanno denunciato rispettivamente 221 reati di corruzione contro la Pa; 219 reati di concussione; cui vanno aggiunti 1714 reati di abuso d'ufficio". Facendo poi riferimento alla relazione annuale del Saet (ottobre 2008 - ottobre 2009) Ristuccia ha poi riferito che "dal 2004 all'ottobre 2009 i reati di corruzione e concussione rilevati ammontano a 1370, con una media annuale quasi del tutto trascurabile di 250 casi di tali illeciti contro la Pa scoperti nel complesso delle regioni italiane. Essi - ha aggiunto - risultano verificarsi in maggior numero nelle regioni in cui maggiori sono le opportunità criminali in considerazione del Pil pubblico più elevato, delle transazioni a rischio quantitativamente più numerose e del maggior numero dei dipendenti pubblici, come, in Lombardia, in Campania, in Sicilia, nel Lazio e nella Puglia. Viene pure evidenziato un incremento del numero di donne autrici di detti reati". Il tema delle denunce da parte della pubblica amministrazione, ha poi sottolineato Ristuccia, "richiede una maggiore attivazione dei suoi organi, tenuti a denunciare tutte le ipotesi di danno erariale riscontrate presso i singoli comparti, specie se conseguenti a comportamenti dolosi che presentino rilievo penale e disciplinare (in attuazione anche degli indirizzi scaturenti dal cosiddetto decreto Brunetta). Il procuratore genearale ha quindi auspicato "un migliore raccordo tra le suddetti istituzioni fondato non solo sui rapporti meramente collaborativi, ma su disposizioni normative maggiormente cogenti". Per i danni erariali conseguenti alla commissione dei reati in esame, ha riferito Ristuccia, le procure regionali della Corte dei conti hanno emesso complessivamente 92 citazioni di cui: 21 in Toscana, 18 in Lombardia, 11 in Puglia, 10 in Sicilia, 7 in Umbria, 7 in Piemonte, 5 a Trento, 4 in Calabria, 3 nel Lazio, 2 in Abruzzo, 2 in Emilia Romagna, 1 in Friuli Venezia Giulia e 1 in Liguria. In materia di frodi comunitarie il procuratore generale della Corte dei conti ha segnalato "il sensibile incremento di sentenze e citazioni il cui numero risulta, rispettivamente, di 60 per un importo di condanne pari a 24.651.891 di euro e di 145 per l'importo complessivo di 136.260.993 (nel 2008 rispettivamente 57 sentenze per 15,5 milioni di euro e 92 citazioni per 67 milioni di euro)". Condividi