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Dal 28 gennaio 2010 il gruppo Coin ha acquistato il controllo totale delle quote di Upim srl e con esso la responsabilità dei circa 2200 lavoratori in forza all’Upim, tra cui i dieci del punto vendita di Perugia. Dopo due giorni di intense trattative i sindacati a livello nazionale hanno raggiunto un accordo con Coin che prevedeva l'impegno dell'azienda a non licenziare i lavoratori ex Upim. A Perugia però le cose non stanno così. A soli due giorni dalla firma dell'accordo nazionale, infatti, uno dei rappresentanti della Coin annuncia ai sindacati che dal 31 marzo 2010 la Upim di Perugia non avrà più una sede, a causa di una disdetta dell'affitto fatta dalla stessa Upim prima del passaggio societario. Questo significherebbe chiusura per il punto vendita perugino di Fontivegge con conseguente licenziamento di tutto il personale. Filcams Cgil e Uiltucs Uil di Perugia hanno chiesto immediatamente un incontro alla nuova proprietà per capire se è possibile trovare una sede alternativa e soprattutto se davvero il problema sia quello della locazione del punto vendita e non ci sia piuttosto una celata volontà di chiusura. L'azienda però non ha dato seguito alla richiesta di incontro e lo scorso 8 febbraio ha invece comunicato ai dieci dipendenti della sede di Perugia l'apertura della procedura di mobilità. Filcams Cgil e Uiltucs Uil di Perugia tornano a chiedere con forza un incontro a Coin e al tempo stesso chiedono il pieno coinvolgimento di Confcommercio e delle istituzioni locali. “Serve subito un tavolo di confronto – affermano i sindacati - perché un punto vendita storico come Upim a Perugia non deve chiudere e il problema della sede non può essere un motivo valido per perdere un'azienda importante e soprattutto dieci posti di lavoro”. Oltre a questo, i sindacati sottolineano che un'eventuale chiusura di Upim andrebbe ad aggravare ulteriormente la situazione, già critica, di una quartiere in forte sofferenza come Fontivegge. Non a caso, i dipendenti della Regione e altri cittadini della zona stanno già valutando la possibilità di lanciare una petizione per evitare la chiusura. Condividi