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FOLIGNO – Le quasi cinquecento persone che ieri sera hanno gremito l’Auditorium San Domenico di Foligno sono state una degna cornice per la conclusione della prima edizione della rassegna invernale “Young Jazz Countdown”. Un progetto che grazie alla musica delle nuove generazioni e di nuova generazione ha offerto per tre mesi alla città e all’intera regione una proposta artistica di livello con i quattro concerti in cartellone molto apprezzati dal pubblico e sempre tutti esauriti. Protagonista del finale di rassegna è stato Stefano Bollani, un’ormai riconosciuta star a livello internazionale, pianista capace di grande successo di pubblico e critica. Attraverso la sua musica e il suo pianoforte ancora una volta ha fatto volare, ha affascinato, ha coinvolto e intrattenuto come nessun altro musicista sa fare. Molto seguito è stato anche l’incontro pubblico che nel pomeriggio, prima del concerto serale all’Auditorium, il celebre pianista ha tenuto presso la Libreria Carnevali. A dare un “marchio” di qualità alla giornata di Young Jazz le presenze, in libreria per l’incontro e in platea per il concerto, di Carlo Pagnotta, direttore artistico di Umbria Jazz - nel 2009 l’Associazione Young Jazz ha avviato un rapporto di collaborazione con la manifestazione jazz tra le più importanti in ambito internazionale, la quale ha concesso il patrocinio alla quinta edizione del “Festival Young Jazz”, l’evento più importante promosso dall’associazione folignate - e di Manfred Eicher fondatore e produttore dell’etichetta discografica tedesca ECM (si parla di un progetto insieme per la prossima edizione di Umbria Jazz). Nel proprio catalogo, ricordiamo, questa storica label può vantare artisti del calibro di Keith Jarrett, Jan Garbarek, Chick Corea, Gary Burton, Pat Metheny, Steve Kuhn e tanti altri notevoli rappresentanti della musica mondiale. Anche Bollani è da tempo entrato in questa prestigiosa cerchia di artisti. E proprio con la ECM ha inciso nel 2006 “Piano Solo” - disco a cui si ispira, anche nel nome, per le sue esibizioni in solitaria proprio come quella folignate - oltre ad altri titoli insieme ad Enrico Rava e al suo Trio danese. Quella di Foligno è stata una serata speciale per Bollani, visto che, come ha ricordato lui stesso, “sono sempre circondato da umbri”. Infatti la sua agenzia, quella di Mario Guidi, è proprio di Foligno. Nonostante venga molto spesso in città “in incognito e con la barba”, quello di ieri sera è stato però il suo secondo concerto tenuto a Foligno, dopo che per la prima volta era venuto 14 anni fa per girare uno speciale della Rai dopo il terremoto insieme ad altri musicisti jazz. E con un laconico “jemo, semo tutti umbri”, da bravo folignate acquisito ha invitato il pubblico a seguirlo nei suoi rocamboleschi percorsi sonori. Il viaggio musicale di Bollani, vero e proprio “folletto” sperimentatore della musica e improvvisatore senza eguali, ha toccato varie terre e galassie, visto come la sua musica sia davvero senza confini. La sua performance “Piano Solo” ha proposto un repertorio in cui Bollani si è dimostrato pianista formidabile, un grande musicista eclettico, raffinato e dalla straordinaria ricchezza stilistica, perché riesce ad abbracciare le più entusiasmanti esperienze pianistiche degli ultimi cent’anni. Nella seconda parte del concerto la sua anima di “giocoliere” prende il sopravvento. Un gioco che però non fa perdere anima alla musica, anzi l’arricchisce. Dopo aver preso le più diverse richieste di canzoni da parte del pubblico, inizia a suonarle attraverso un impressionante ed interminabile medley che per l’occasione ha visto intrecciare ai limiti del possibile “brani nati per stare insieme” come, tra gli altri, “Besame Mucho”, “My funny Valentine", “Rapsody in blu”, temi di Ciaikosky, Morricone e quello immancabile de “I puffi”. Con il concerto di Stefano Bollani la rassegna folignate “Young Jazz Countdown” è tornata come location al più classico Auditorium, dopo che le altre tappe del cartellone invernale si sono tenute in luoghi insoliti per la musica, dove raramente capita di ascoltarla. La direzione artistica del festival, curata dal giovane e talentuoso pianista folignate Giovanni Guidi, ha scelto infatti anche di uscire dalle sale da concerto, e portare la musica nelle vie del centro storico di Foligno, come ad esempio quelle proposte ad inizio rassegna dalla Magicaboola Brass Band (20 dicembre 2009), in un negozio-loft, come si è visto e sentito all’Officina 34 con il concerto del Dan Kinzelman Quartet (6 gennaio), oppure in una libreria, come si è potuto sperimentare alla Carnevali grazie al concerto del percussionista Michele Rabbia (31 gennaio). A giudicare dai molto seguiti appuntamenti di “Young Jazz Countdown” è piaciuto molto, anche in inverno, il jazz suonato dai più interessanti esponenti della scena attuale italiana e internazionale. La caratteristica principale della rassegna è stata quindi l’abbinamento tra affermati giovani musicisti del panorama italiano e non solo, originali sperimentazioni e suggestivi luoghi della città. “La soddisfazione è massima – afferma il presidente di Young Jazz Mario Gammarota – per questa nuova scommessa vinta, che ci dà la forza come Associazione, dopo un 2009 ottimo ed un altrettanto ottimo inizio 2010, di continuare il nostro cammino grazie anche all’entusiasmo che si è creato in città intorno a Young Jazz. Un ringraziamento speciale va al pubblico che ci ha seguito numeroso ad ogni appuntamento, al Comune di Foligno e ai nostri importanti partner come la CO.S.I.F. (Consorzio Servizi Integrati Foligno), la Cassa di Risparmio di Foligno, la Confcommercio di Foligno oltre che al network GRass, quello che riunisce le giovani e più attive associazioni culturali cittadine di cui anche Young Jazz fa parte”. Foligno si è così confermato luogo ideale di rappresentazione del jazz più giovane ed interessante che c’è in circolazione. L’ambizione di favorire manifestazioni in ambito jazzistico (e dintorni), con particolare attenzione alla ricerca e alla sperimentazione, è lo scopo principale dell’Associazione Young Jazz che prosegue pertanto il suo percorso di passione per la musica caratterizzato sempre dalla volontà di promuovere attività culturali nella propria città. Ed ora lo ha dimostrato anche attraverso questa prima edizione di “Young Jazz Countdown”, la rassegna invernale del più celebre e primaverile “Festival Young Jazz”, l’evento che in cinque edizioni è riuscito a conquistare un posto di primo piano nel panorama jazzistico nazionale e internazionale. Pertanto ora l’appuntamento sarà dal 28 maggio al 2 giugno per la sesta edizione del Festival folignate. Condividi