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ROMA – “Quello che abbiamo ascoltato oggi nell'esposizione del Pubblico Ministero, ci evoca tristemente centinaia di situazioni identiche con cui quotidianamente ci rapportiamo al Telefono Rosa”. E' il commento della presidente dell'associazione Maria Gabriella Moscatelli, in merito al processo di Barbara Cicioni, la donna incinta assassinata e di cui è stato accusato il marito. Al processo, cominciato oggi, Telefono Rosa insieme ad altre associazioni sono parte civile. Moscatelli sottolinea che le famiglie in cui avvengono questi episodi “sono famiglie che sembrano felici, dove il dramma diventa inevitabile se non si ha la forza e la possibilità di un aiuto prima e della denuncia poi, quando le violenze cominciano - dice la presidente - E' un triste copione che si ripete sempre più frequentemente nelle famiglie italiane, dipinte solo come luoghi sereni e invece spesso con grandi problemi. Saremo a fianco dei genitori e dei parenti in questo processo - continua - a simbolo non solo delle associazioni, ma soprattutto di tutte le donne: siamo stanche di dovere assistere alle violenze continue che la cronaca quotidianamente ci racconta”. Condividi