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di Riccardo Fidenzi e Simone Cennamo Dopo una gara vibrante, combattuta colpo su colpo dalle due squadre (come ipotizzavamo nell’editoriale di sabato mattina) la Ternana riesce a violare il campo dei pugliesi e dimostrando di essere tornata a lottare (perlomeno oggi) guadagna tre punti che mancavano da troppo tempo. Anche lo stadio Pino Zaccheria, teatro di importanti match in passato, risente del calo di pubblico che affligge tutta la penisola. Il Foggia si presenta con tre mediani e due mezze punte alle spalle dell’ariete Ceccarelli, mentre la Ternana scende in Puglia con due centrali di centrocampo e tre uomini sulla trequarti pronti a sostenere Tozzi Borsoi (discutibilissima, a nostro modo di vedere, l’esclusione di Walter Piccioni). C’è l’ex rossoverde Mancino in maglia rossonera, mentre sull’altra sponda l’ex è Ferrari (fischiatissimo). In avvio rossoverdi in avanti, con Ferrari anticipato dal portiere avversario; poi si rendono pericolosi i satanelli quando Visi è costretto all’uscita: due azioni speculari fanno da presentazione a Foggia-Ternana, la sifda della crisi. Dopo il quarto d’ora colpo di testa pericoloso di Burzigotti, fortunatamente la conclusione non va a buon fine. I ritmi sono elevati. Più tardi, buon lavoro di Negrini che piazza in mezzo un bel cross per Tozzi Borsoi, ma la zuccata del centravanti, però, non inquadra lo specchio. La Ternana poi rischia molto perché Visi, con un’autentica prodezza, salva il risultato su tiro ravvicinato di Millesi. E finalmente, questa volta vale il detto “gol fallito gol subito”: al 34° Concas si ritrova la porta spalancata all’altezza del dischetto di rigore dopo uno svarione difensivo, il genovese conclude di piatto e con freddezza segna, praticamente, un rigore in movimento. Il Foggia accusa questo rocambolesco gol e la Ternana legittima il vantaggio disputando il finale della prima frazione di gioco in maniera impeccabile. Allo scadere del primo tempo, però, succede quel che nemmeno il più incurabile ottimista avrebbe pronosticato: raddoppio di Gabriel Enzo Ferrari, che da 20 metri, proprio al 45°, fa partire un bolide che si infila sotto l’incrocio dei pali. Per la seconda volta non è immune da colpe (eufemismo) il portiere rossonero Bindi. Ferrari evita di esultare contro quella che fino a sette giorni fa era la sua squadra e le compagini vanno a riposo dopo un primo tempo godibile. In avvio di ripresa Negrini, in spaccata, sta per chiudere il match, ma Artipoli ci mette il corpo. La Ternana gioca bene, probabilmente sulle ali dell’entusiasmo derivato dal doppio colpo inferto ai rossoneri. Ugolotti cambia modulo e passa al 4-2-3-1. La svolta (negativa, peraltro) arriva però al 59°, quando i rossoverdi, un pò sbilanciati su un’azione avversaria, subiscono il gran gol di Visone lasciato libero di calciare da 25 metri. Domenicali a questo punto sceglie Confalone (ancora una volta rivelatosi fuori condizione) per Ferrari (positivo il suo esordio): ha la chiara intenzione di coprirsi. Da questo momento in poi la partita diviene a senso unico. I primi grandi pericoli non tardano ad arrivare: tiro di Micco, respinge Visi. Altre due sostituzioni per i tecnici: esce Negrini entra Piccioni, fuori Millesi dentro Morini. Poi è ancora Foggia: Mancino conclude pericolosamente sul fondo. E’ chiaro che la partita è completamente cambiata: Satanelli ringalluzziti e furibondi, Fere traballanti e chiuse a riccio. Settimo angolo per il Foggia che continua la pressione. Nel frattempo Concas, autore del gol del vantaggio, lascia il posto al più fresco Noviello. Ma la sostituzione non serve a spezzare un assedio ininterrotto, cominciato al 14° della ripresa e testimoniato dalle continue perdite di tempo di Visi, che prima rischia l’ammonizione, poi la prende alla successiva rimessa dal fondo. I rossoneri arrivano a calciare nove angoli, ma le Fere stringono i denti e il fischio finale, che finalmente arriva dopo cinque minuti di recupero, suona come liberazione. Questa volta nulla da dire: la vittoria è davvero importante e arriva a tirare (un po’) su il morale prima della sosta. Anzi, una cosa bisogna dirla: non si può soffrire in questo modo, specie se davanti si ha una squadra tutt’altro che irresistibile. Per cui, guai a tornare a sognare. Ma tutto è bene quel che finisce bene e questa boccata d’ossigeno servirà per trascorrere le due settimane che dividono la Ternana dalla sfida contro il Pescara; è chiaro che per i rossoverdi presentarsi con questo pizzico di ottimismo potrebbe brodo. LE INTERVISTE Al termine del match l’allenatore Domenicali ci tiene a sottolineare l’importanza della vittoria, sia per il morale dei suoi, sia per i punti incamerati. La sofferenza del secondo tempo, secondo il mister, va intesa come elemento positivo, di unione (ci sembra un’analisi non proprio condivisibile). Domenicali, inoltre, spiega l’utilizzo di Negrini anziché Piccioni con la volontà di proporsi offensivo fin dall’avvio. Danucci, invece, sottolinea che “checché se ne dica” la Ternana è a tutt’oggi un gruppo unito, che è stato capace di vincere contro un Foggia alla ricerca disperata di punti. Tozzi Borsoi, infastidito da qualche crampo, evidenzia l’importanza dei tre punti e del saper soffrire. E’ convinto del fatto che si debba continuare in questo modo e vivere alla giornata, guardando la classifica soltanto a maggio. Il nuovo arrivato Ferrari, autore del gol, esterna il suo stupore a riguardo della rete messa a segno (marcature che proprio con il Foggia gli erano mancate). Non si è stupito invece, Gabriel, dei fischi della sua ex curva, che a suo giudizio ci possono stare, perché nel calcio è così che funziona. Guido Di Deo, infine, ritiene che la Ternana un pizzico di fortuna l’abbia avuta; ma segnala anche che i rossoverdi hanno giocato in maniera gagliarda. Personalmente il mediano rossoverde, reduce dall’infortunio, si sente in crescita (e siamo contenti di questo). IL TABELLINO DELLA PARTITA FOGGIA (4-3-2-1): Bindi; Carbone, Burzigotti, Artipoli, Micco; Agnelli, Velardi, Visone; Mancino, Millesi; Ceccarelli. A disposizione: Milan, Sgambato, Trezzi, Morini, Desideri, Caraccio, Mattioli. All. Ugolotti. TERNANA (4-2-3-1): Visi; Quondamatteo, Borghetti, Bertoli, Imburgia; Di Deo, Danucci; Concas, Ferrari, Negrini; Tozzi Borsoi. A disposizione: Cunzi, Procida, Confalone, Costantini, Noviello, Piccioni, Balistreri. All. Domenicali. Arbitro: Di Francesco di Teramo. Note: spettatori 2.500 circa. Giornata fredda. Ammoniti: Visone e visi. Angoli: 9 a 1 per il Foggia. Presenti una venticinquina di (encomiabili) sostenitori ternani. Condividi