di Daniele Bovi
Arrivati all’ultimo miglio il Pd umbro trova ancora la voglia e il tempo per i mandati esplorativi. Dopo quasi quattro ore di discussione all’interno di una sala dell'hotel Plaza, Area Democratica decide a larga maggioranza intorno alle 21.30 di affidare un ultimo “mandato esplorativo” al coordinatore della mozione Paolo Baiardini. Lo scopo? Trovare un nome che, oltre che incontrare il gradimento di Ad, intercetti quella fetta di bersaniani indecisi sulla Marini. Insomma, dal candidato condiviso al candidato semi-condiviso.
Più che il partito del nuovo millennio un partito da prima repubblica, nella quale uno dei riti supremi officiati da esperti sacerdoti era proprio quello del mandato esplorativo. Doroteismo democristiano allo stato puro con una differenza però di non poco conto: che lì spesso una soluzione in tasca ce l’avevano, mentre qui si prende solo tempo.
Al momento dentro Area democratica la sola certezza si chiama Mauro Agostini, finora l’unico iscritto alla resa dei conti di domenica prossima. Mentre infatti, come raccontato ieri sera da Umbrialeft, nella Bersani ancora l’incertezza è grande e Renato Locchi s’è chiamato fuori, Agostini stasera ha fatto sapere che la sua candidatura rimane in campo a meno che non si trovi un Obama della situazione. Qualcuno cioè con un consenso molto vasto e con un altrettanto grande carisma. E visto che di Obama da queste parti non se ne vedono, è facile immaginare come Agostini rimanga in piedi fino all’ultimo secondo.
In subordine ci sono i nomi di sempre, ossia quelli di Gianpiero Bocci e Marina Sereni. Mentre i termini per le candidature scadono domani sera alle 20, alla fine una sfida a tre tra Bocci/Sereni, Marini e Agostini potrebbe essere lo scenario più vicino alla realtà. Con questo Pd però, mai dire mai.
Sabato
30/01/10
09:31